Aumento dell’inflazione a novembre: il costo del carrello della spesa aumenta
A novembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione mensile dello 0,1% e un aumento annuo dell’1,3%. Questo aumento dell’inflazione è dovuto principalmente all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati e all’attenuarsi della flessione dei beni energetici non regolamentati. Anche i prezzi dei beni alimentari, dei servizi relativi ai trasporti, dei beni non durevoli e dei servizi relativi all’abitazione contribuiscono alla crescita dell’inflazione. L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera, così come quella al netto dei soli beni energetici. La dinamica dei prezzi registra un’inversione di tendenza, con un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi.
Statistiche sull’inflazione a novembre
A novembre, l’Istat ha reso noti i dati definitivi sull’andamento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività. Questo indice, al netto dei tabacchi, ha registrato una diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente ma un aumento dell’1,3% su base annua.
La Salita del tasso d’inflazione è stata influenzata principalmente dall’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati e dall’attenuarsi della flessione di quelli dei beni energetici non regolamentati. Inoltre, i prezzi dei beni alimentari, dei servizi relativi ai trasporti, dei beni non durevoli e dei servizi relativi all’abitazione hanno contribuito a sostenere l’inflazione.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, ha registrato una accelerazione, così come quella al netto dei soli beni energetici. In generale, il tasso di crescita dei prezzi del carrello della spesa è salito al 2,3%.
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni ha mostrato un’inversione di tendenza, portandosi su valori positivi, mentre quella dei servizi ha accelerato lievemente. La diminuzione congiunturale dell’indice generale si è principalmente registrata nei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e nei beni durevoli. Questi effetti sono stati solo in parte compensati dall’incremento dei prezzi degli energetici regolamentati, degli alimentari non lavorati, dei servizi relativi all’abitazione e dei beni non durevoli.
Analisi dei prezzi al consumo a novembre
A novembre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato una diminuzione dello 0,1% su base mensile, ma un aumento dell’1,3% su base annua. Questo dato evidenzia una risalita del tasso d’inflazione rispetto al mese precedente, principalmente dovuto all’accelerazione dei prezzi dei beni energetici regolamentati e all’attenuarsi della flessione dei beni energetici non regolamentati.
Un contributo significativo all’inflazione è stato fornito dai prezzi dei beni alimentari, che hanno registrato un aumento sia per i prodotti non lavorati che per quelli lavorati. Anche i servizi relativi ai trasporti, i beni non durevoli e i servizi relativi all’abitazione hanno contribuito all’incremento dell’indice dei prezzi al consumo.
Inoltre, l’inflazione di fondo, escludendo gli energetici e gli alimentari freschi, ha accelerato, così come quella escludendo solo i beni energetici. Il tasso di crescita dei prezzi del carrello della spesa è salito al 2,3%, mentre la dinamica tendenziale dei prezzi dei beni ha registrato un’inversione di tendenza portandosi su valori positivi.
La diminuzione congiunturale dell’indice generale è stata principalmente influenzata dai prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, e dai beni durevoli. Tuttavia, questi effetti sono stati in parte compensati dall’incremento dei prezzi degli energetici regolamentati, degli alimentari non lavorati, degli alimentari lavorati, dei servizi relativi all’abitazione e dei beni non durevoli.
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