Riforma Fiscale del Terzo Settore: La Commissione UE Approva un Nuovo Corso

Riforma Fiscale del Terzo Settore: La Commissione UE Approva un Nuovo Corso

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La Commissione Europea Approva le Norme Fiscali per il Terzo Settore

ROMA (ITALPRESS) – Un passo decisivo per il Terzo Settore in Italia: la Commissione Europea ha dato il via libera alle nuove norme fiscali. Lo storico annuncio è stato fatto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, che ha sottolineato l’importanza di questo traguardo. “Questo risultato rappresenta una svolta fondamentale – ha affermato Calderone – e ci consente di fornire certezze e stabilità agli Enti di Terzo Settore (ETS). È il frutto di un lungo e fruttuoso dialogo tra il Ministero e le istituzioni europee, e desidero riconoscere il prezioso contributo del Viceministro Bellucci.”

Un Nuovo Regime Fiscale a Partire dal 2026

La responsabile del Dicastero, Maria Teresa Bellucci, ha illustrato i dettagli del nuovo regime che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026. “Questa nuova normativa prevede, tra le altre misure, la defiscalizzazione degli utili destinati all’attività statutaria e per l’incremento del patrimonio”, ha dichiarato Bellucci. Tra le novità più rilevanti, saranno introdotti incentivi specifici per attirare investimenti nel Terzo Settore, ampliando le opportunità di finanziamento per le organizzazioni.

“L’introduzione di strumenti di finanza sociale, come i titoli di solidarietà, è un’altra misura significativa. Questi titoli garantiranno agli investitori lo stesso trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato, con un’aliquota fissa del 12,5%,” ha aggiunto. Questi cambiamenti mirano a incentivare un ecosistema di supporto per le organizzazioni no-profit, sempre più essenziali nella nostra società.

La Commissione Europea ha riconosciuto le caratteristiche uniche del Terzo Settore italiano, affermando che le agevolazioni fiscali per gli ETS non rappresentano aiuti di Stato, bensì sostegno a attività di pubblico interesse. Bellucci ha quindi rimarcato che la decisione dell’Unione Europea non solo rinforza il ruolo del Terzo Settore, ma è anche un riconoscimento del prezioso lavoro svolto da milioni di donne e uomini che animano questo settore in Italia.

Un Vantaggio per le Organizzazioni No-Profit

La nuova normativa si inserisce in un contesto di crescente attenzione e valorizzazione del Terzo Settore a livello europeo. Infatti, il settore no-profit rappresenta un pilastro fondamentale della società, contribuendo con le proprie attività alla coesione sociale e allo sviluppo economico. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha commentato: “Ogni passo verso il supporto e la valorizzazione del Terzo Settore è un passo verso la costruzione di una società più giusta ed equa. La finanza sociale non è solo un modo per investire, ma un modo per promuovere solidarietà e collaborazione.”

L’approvazione delle nuove norme fiscali arriva in un momento in cui molti ETS si trovano ad affrontare sfide economiche significative. La pandemia ha messo a dura prova le risorse di molte organizzazioni, rendendo questi cambiamenti ancora più necessari. “È fondamentale ora, più che mai, rafforzare la rete di supporto per il Terzo Settore. Queste riforme rappresentano una boccata d’ossigeno per enti che svolgono un ruolo cruciale nella nostra comunità,” ha aggiunto il portavoce di un’importante ONG, sottolineando l’importanza di tale supporto legislativo.

Le riforme fiscali proposte si allineano con i trend europei che incoraggiano i Paesi membri a sostenere le attività no-profit, riconoscendo l’impatto socialmente positivo che generano. In tale contesto, la Commissione ha anche avviato un progetto per promuovere la cooperazione tra ETS europei, consonante con l’idea di una “Europa più solidale e coesa”.

Con il sostegno delle istituzioni europee e il continuo impegno degli enti governativi, la speranza è che questi cambiamenti non solo portino a un miglioramento immediato della situazione economica degli ETS, ma anche a una maggiore valorizzazione del loro operato a lungo termine.

Le dichiarazioni rilasciate da Calderone e Bellucci pongono l’accento sulla lungimiranza del governo nell’affrontare temi cruciali per il Terzo Settore. La volontà di investire nelle politiche sociali è un evidente segnale del riconoscimento della centralità di questi enti nella costruzione di una società più equa e inclusiva.

Fonti ufficiali come il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Commissione Europea confermano l’impegno a lungo termine nei confronti del Terzo Settore e l’importanza di garantire un supporto concreto per il proseguimento delle loro attività a beneficio della comunità.

-Foto Ipa/Agency-(ITALPRESS).

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