Sahana, la prima bambina con la “sindrome dell’uomo albero”

Sahana, la prima bambina con la “sindrome dell’uomo albero”

Sahana Khauna è una bambina di appena dieci anni del Bangladesh e si sospetta che possa trattarsi della prima donna a cui viene riscontrata la “sindrome dell’uomo albero”.

La malattia è anche nota come displasia di Lewandowsky-Lutz, ed è una genodermatosi rara, autosomica e recessiva associata al rischio di carcinoma della cute.  Il caso della piccola appare ancor più incredibile proprio a causa della sua giovanissima età.

Questa rarissima malattia della pelle è chiamata così proprio perché produce delle verruche sui piedi, nelle mani e nel volto simili ai rami degli alberi. Fino ad oggi, questa malattia era stata riscontrata soltanto sugli uomini.

Al mondo si conoscono al momento in tutto 4 casi riscontrati soltanto su persone di sesso maschile. La malattia è molto rata tanto che dal 1922, anno in cui fu scoperto e diagnosticato il primo caso, si sarebbero contati in tutto 200 casi.

Il padre della bimba, dopo aver notato le strane escrescenze, l’ha portata da un dottore che ha fatto la terribile diagnosi.

Nei giorni scorsi un altro caso di “uomo albero” era stato segnalato sempre in Bangladesh: si tratta del 25enne Abul Bajandar, anche lui con gravissime lesioni simili a verruche che crescono dalle sue mani e dai piedi, sotto forma di rami e corteccia.

Tali escrescenze tendono a peggiorare con l’avanzare del tempo, e oltre che a comparire sul viso, si ritrovano anche su mani e piedi.

Fra i casi più clamorosi al mondo di sindrome dell’uomo albero, c’è quello di Abul Bajandar (del Bangladesh anch’egli), sulle cui mani erano spuntate escrescenze che crebbero fino a raggiungere l’incredibile peso di cinque chili. Dopo aver subito sedici interventi chirurgici, oggi, dopo dieci anni, l’uomo è tornato a poter utilizzare nuovamente le sue mani.

Abul Bajandar, un giovane di 27 anni, è stato il primo in Bangladesh a ricevere la diagnosi, ed è stato sottoposto a 16 interventi chirurgici prima di tornare a usare le mani, che erano state colonizzate dalle escrescenze.

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