Esordio record di “Snapchat” in borsa: vale 33 miliardi di dollari
Ha registrato un vero e proprio record l’ingresso di “Snapchat” in borsa a Wall Street. Dopo avere debuttato al New York Stock Exchange a 24 dollari per azione, in aumento superiore al 40% rispetto al prezzo di collocamento di 17 dollari per azione, il titolo ha continuato la sua corsa al rialzo, arrivando nei primi minuti di scambi fino a 25,20 dollari per azione. Con il balzo segnato in apertura la capitalizzazione di mercato, che al collocamento era salita a oltre 24 miliardi di dollari, è arrivata a ben 33,5 miliardi di dollari. A fine anno, Snapchat aveva in media 158 milioni di utenti attivi al giorno. I ricavi sono stati di 404 milioni di dollari, mentre solo tre anni fa le vendite erano sostanzialmente pari a zero. La società punta a raggiungere un fatturato di un miliardo di dollari nel 2017.
Come è nato Snapchat
Tutto è cominciato in un appartamento universitario di Stanford, dove studiano i due fondatori: il 26enne Evan Spiegel e il 28enne Bobby Murphy. Entrambi hanno un grande sogno: creare un nuovo social network. Ma i primi tentativi sono fallimentari. Poi, una sera Reggie Brown, collega dei due, li invita a casa. In preda alla disperazione, racconta loro di aver inviato una foto ad un’amica, pentendosene subito dopo. Spiegel ha il colpo di genio: “servirebbe un’app che manda foto che poi scompaiono!”. E’ così che è nato Snapchat, il social prediletto dai giovanissimi in cui i post sono foto o video, che possono durare per sempre o per sole 24 ore. Corredate da una galleria infinita di effetti speciali, le immagini possono essere mandate privatamente ad altri utenti, oppure condivise per tutti gli amici. Una mattina del novembre 2013 il telefono di Spiegel squilla. Dall’altra parte c’è Mark Zuckerberg. Il CEO di Facebook è pronto a sborsare ben 10 miliardi di dollari pur di portarsi a casa Snapchat. Ma Spiegel risponde con uno “no, grazie”. Zuckerberg , folgorato da questo innovativo social network, sarà “costretto” a copiare alcune funzionalità di Snapchat per implementarle prima su Instagram e poi su Facebook.
Spiegel e Murphy dovranno ora mostrare di essere all’altezza di Marc Zuckerberg anche sotto un altro aspetto: trasformare un fenomeno di costume per adolescenti in una macchina da profitti.