L’esercito iracheno riconquista Mosul: 70 mila i civili in fuga
Prosegue l’avanzata delle forze armate irachene per la riconquista di Mosul. Prosegue l’avanzata per strappare all’Isis la parte ovest della città. La cellula per le informazioni sulle operazioni di guerra ha detto che il ponte riconquistato oggi è quello di Hurriya, mentre un altro più a sud era stato ripreso la settimana scorsa.
Le truppe di Baghdad sono penetrate nelle ultime ore in altri tre quartieri di Mosul ovest, Dawasa, Dendan e Nabi Shit, e sono arrivate praticamente a “circondare” la zona dove sorgono i principali edifici governativi, ancora nelle mani dell’Isis.
Intanto squadre del ministero dei migranti e sfollati hanno detto che è salito a 70.000 il numero dei civili finora fuggiti dai combattimenti in corso a Mosul ovest dal 19 febbraio.
Nella settimana in cui le forze irachene sostenute dai raid aerei della coalizione militare internazionale a guida Usa stanno intensificando l’offensiva per liberare la città dall’Isis, sono più di 40 mila le persone sfollate.
Il numero degli sfollati è aumentato rapidamente anche perché la zona occidentale di Mosul, dove ora si concentra l’operazione militare, è quella più densamente popolata. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, il numero totale degli sfollati da Mosul è arrivato a 206mila, contro i 164mila del 26 febbraio. A febbraio le Nazioni Unite hanno avvertito che oltre 400mila persone rischiavano di essere sfollate.
Lo Stato islamico controlla ancora diverse porzioni di territorio iracheno al di fuori di Mosul, dove è in corso un’offensiva delle forze di sicurezza di Baghdad.
Le aree ancora occupate dall’Isis sono nella provincia occidentale a maggioranza sunnita di al Anbar, in particolare vicino al confine con la Siria; nei distretti di Hawija, Riyadh e Abbasi, a ovest di Kirkuk; lungo le aree delle montagne di Hamrin nella provincia di Diyala, adiacente a quella di Salah al Din e nella zona tra Baquba e Khanaqin.