Arrestato il boss Santo Vottari, era latitante da 10 anni
Scovato e arrestato il boss Santo Vottari. Dopo 10 anni di latitanza, è stato fermato uno dei capi più pericolosi della ‘Ndrangheta. Il latitante si trovava in un bunker nascosto in contrada Ricciolino di Benestare. L’operazione è stata effettuata dai carabinieri del comando provinciale in collaborazione dello squadrone eliportato dei Cacciatori della Calabria. Il bunker era a 20 chilometri da Locri, città ieri protagonista della giornata della memoria alle vittime della mafia. Il latitante non ha opposto resistenza all’arresto.
Il procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, Federico Cafiero de Raho, commenta: “Si tratta di un’operazione importante che si associa alla grande manifestazione di ieri a Locri. La gente scende in strada contro la ‘Ndrangheta, lo Stato arresta un grande latitante. Un attacco su tutti i fronti”. Vottari era uno dei latitanti più ricercati dall’Europol.
Il bunker si trovava nella palazzina dove risiedeva tutta la famiglia Vottari e vi si accedeva tramite una botola, ben nascosta. Il latitante si è subito arreso. La famiglia, invece, ha provato ad opporre resistenza. Il figlio del latitante ha provato a rompere la telecamera di un’operatrice della Rai, insultandola.
Chi è Santo Vottari?
Vottari era noto come “il professore”, soprannome affibiatogli in virtù dei suoi due anni all’università. È stato condannato a 10 anni. Era il capo dell’omonimo clan Vottari, protagonista di gran parte della storia della ‘Ndrangheta. Il latitante è uno dei responsabili della “strage di Natale”, avvenuta il 25 dicembre 2006: una raffica di proiettili uccise la moglie e la sorella di un capo clan, ferendo gravemente altre tre persone tra cui un bambino di 5 anni. Sulla sua fedine penale appaiono altri sei omicidi in un ristorante tedesco ed è considerato uno dei protagonisti della faida di San Luca fra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio, che ha portato alla strage di Duisburg del 2007.