Morto a 90 anni Cino Tortorella: il papà dello Zecchino D’Oro
Ci lascia Cino Tortorella, l’ex mago Zurlì che divertiva i bimbi chiacchierando con Topo Gigio. A giugno avrebbe compiuto 90 anni. Autore e regista, era anche appassionato ed esperto di enogastronomia.
Nato a Ventimiglia, nel 1956 mise in piedi il suo primo programma televisivo “Zurlì, mago del giovedì”, andato in onda nel 1957.
Nel 1959 è l’ideatore della manifestazione canora dello Zecchino d’Oro. Conduce la trasmissione dalla sua prima edizione alla 51^ (2008), fino al 1972 impersonando il ruolo del famosissimo Mago Zurlì.
Era stato amatissimo dai bambini, Mago Zurlì, un personaggio fiabesco che animava lo Zecchino d’oro. Una carriera di successo, ma gli ultimi anni erano stati amari. L’esclusione dallo Zecchino d’oro, una decina di anni fa, infatti lo aveva profondamente colpito: “Sto facendo un’azione legale perché voglio riprendermi lo Zecchino e voglio difenderlo da chi ne vuole distruggere lo spirito. La Rai mi sta facendo fare la fine di Mike Bongiorno, ma io non avrò nemmeno il funerale in Duomo” aveva dichiarato in quel periodo Tortorella dai microfoni dell’Alfonso Signorini Show su Radio Montecarlo.
La carriera
Una vita passata in tv, come autore e regista, ma anche appassionato ed esperto di enogastronomia, Tortorella lega la popolarità a quel personaggio di mago che lo fa diventare un’icona televisiva.
Lo Zecchino d’Oro era una sua creatura, era stato con quello show per bambini che, vestito da mago, con tanto di mantella azzurra, aveva conquistato il grande pubblico.
Dalla collaborazione con l’Antoniano nascono anche altre trasmissioni: Il primo giorno di scuola (Festa dei Remigini), La Festa della Mamma, Canzoni per Alpha Centauri, Viva le vacanze, Tre farse, un soldo, Le due Befane. Sino a Una magica notte Aspettando il Natale, condotta nel 2000 con Ettore Bassi e Ada Tourè.
Per cercare di far dimenticare Mago Zurlì realizza Chissà chi lo sa? (1961), Nuovi incontri, Scacco al Re (1972), Il Dirodorlando2 (1975), Classe di ferro, La luna nel pozzo2 (1984), Bravo bravissimo (1991), condotto da Mike Bongiorno.
Aveva smesso di essere Mago Zurlì all’ inizio degli anni 70. “Eppure, per la gente”, raccontava con un misto di stupore “resto quello. Anche se ho fatto moltissime cose”. L’Italia davanti alla tv sognava con un mago, poi i maghi non sono bastati più.