Milano, botte ai bimbi dell’asilo: le maestre coprivano le violenze

Milano, botte ai bimbi dell’asilo: le maestre coprivano le violenze

La vicenda vede imputata un’insegnate di un asilo nido di Milano. La donna sarà processata per «maltrattamenti, lesioni e abuso dei mezzi di correzione» contro bambini di 4 e 5 anni.

Il dato inquietante che è emerso è che alcune maestre interrogate sugli accadimenti hanno provato a mentire anche davanti agli ufficiali di polizia giudiziaria: «Mai visto o sentito nulla di strano, mai avuto sospetti».

Dalle intercettazioni telefoniche, invece, era evidente che molte sapevano. “Di questa roba è meglio non dire niente” dicevano.

La polizia ha evidenziato una ramificata catena di silenzi, superficialità e tentativi di minimizzare, intorno all’insegnante accusata delle violenze.

Non solo la maestra, ma anche l’ex «preside» dell’asilo (trasferita da qualche mese) è indagata nell’inchiesta. L’accusa per la funzionaria comunale è «favoreggiamento».

La vicenda

I fatti risalgono a febbraio del 2016 e sono impressi in decine di ore di filmati registrati delle telecamere nascoste dal Nucleo tutela donne e minori della Polizia locale.

La denuncia è partita da un’insegnante che ha inviato una denuncia al dirigente del Settore infanzia del Comune. Tutto il resto è venuto fuori dalle telefonate intercettate, dai messaggi scambiati tra altri insegnanti della scuola, dalle reticenze di alcuni di loro ascoltati come «persone informate sui fatti».

Nei video schiaffi, spintoni, urla nelle orecchie, bambini trascinati a terra per i piedi, sottomessi dall’insegnante «a cavalcioni» sul loro corpo quando non la smettevano di piangere. Strattonati per il cappuccio con tanta forza da lasciare segni rossi sul collo.

La maestra, 51 anni, (storia personale complicata, qualche problema di alcolismo) maltrattava regolarmente i bambini in classe.

Rinvio a giudizio

È arrivata adesso la chiusura dell’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio. La maestra dovrà dunque affrontare il processo, ma da qualche giorno, dopo che il suo ricorso è stato respinto, gli è stata notificata l’ordinanza che per un anno la sospende dall’insegnamento.

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