Cento giorni di Trump: “Il muro con il Messico si farà”
Cento giorni di Donald Trump. Il magnate americano si presenta davanti ad una platea di sostenitori che si unisce sotto lo stesso grido: “Costruisci il muro!”. Trump rassicura: ogni promessa verrà mantenuta.
“Lo avrete il muro, andate pure a riposare tranquilli”, assicura il numero uno degli Usa. Poi, attacca i rivali politici: “Loro non hanno una leadership al congresso. Obama, per tre anni, ha lavorato senza risultato alla liberazione di una donna americana imprigionata in Egitto, io ho incontrato Al Sisi e l’ho riportata a casa. L’Obamacare sta morendo, cancelleremo quel disastro”.
Soddisfatto del proprio lavoro, Trump spiega la situazione della politica estera americana: “Non ci fermeremo finché l’Isis non sarà distrutto e i terroristi islamici radicali li terremo ben lontani dal nostro Paese. Il mondo ha ricevuto il messaggio”, ora le esigenze dei cittadini americani sono al primo posto: entrerà nel Paese solo chi lo ama”.
Ventinove leggi firmate, seicentomila posti di lavoro, record del mercato azionario: “Ho mantenuto le promesse. Presto sull’accordo di Parigi sul clima negoziato da Barack Obama prenderò una grande decisione, non possiamo accettarlo così com’è”.
Infine, si passa ai rapporti con la Corea del Nord e l’alleanza con la Cina: “Ci sta aiutando, è una grande cosa. E Xi è un brav’uomo”.
La stampa americana risponde a Trump
Jeff Mason, presidente dell’associazione dei corrispondenti della Casa Bianca, risponde alle accuse di Trump sulle fake news: “Siamo qui stasera come sempre per celebrare la libertà di stampa e il buon giornalismo, non per celebrare la presidenza. Come si può vedere la serata è sold out. Non siamo fake news, e non siamo il nemico del popolo americano. Un attacco a noi è un attacco a tutti gli americani”.