Sigarette elettroniche, uno studio parla di possibili danni genetici

Sigarette elettroniche, uno studio parla di possibili danni genetici

Non si arresta il dibattito sulle sigarette elettroniche e sul rischio che comporta farne un uso costante.

Un recente studio multidisciplinare condotto dall’Università di Bologna afferma che causerebbero gravi danni a livello genetico alle cellule del sangue.

Non contengono tabacco, ma la mutazione genetica a livello di Dna potrebbe condurre, di conseguenza, allo sviluppo di cellule tumorali maligne.

Lo studio in questione svolto dalla Alma Mater Studiorum di Bologna è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Scientific reports Nature.

I risultati della studio

La produzione di sostanze tossiche, come formaldeide, acetaldeide o acroleina non è direttamente correlata alla combustione. Quindi non si può pensare che non si subiranno danni perché non si tratta di una sigaretta tradizionale.

Lo studio ha effettuato una approfondita analisi tossicologica dei fumi prodotti dalle sigarette elettroniche, cosiddette e-cig. L’analisi è avvenuta esaminando gli effetti prodotti dai fumi su delle cavie da laboratorio.

Esperimenti su cavie

L’analisi, condotta a livello polmonare nelle cavie, ha confermato che i fumi delle sigarette elettroniche hanno un effetto stimolante nei confronti di alcuni particolari enzimi bio attivanti, mentre avrebbero un effetto inibitorio potente verso gli enzimi detossificanti. Indebolendo, in questo modo, le linee di difesa dell’organismo. E di conseguenza porterebbero alcune sostanze pre-cancerogene, che prima venivano eliminate dall’organismo, a diventare cancerogene finali.

La prima conseguenza fisiologica osservata nelle cavie da laboratorio è stata una notevole diminuzione della capacità antiossidante dell’apparato polmonare. Di converso è stata osservata un’accresciuta produzione di radicali liberi. Queste due reazioni uguali e contrarie sono alla base di quello che gli scienziati chiamano stress ossidativo.

 

In caso la ricerca bolognese trovasse ulteriori conferme, ne conseguirebbe una sorta di identità a livello di pericolo tra le sigarette normali e le e-cig e la caduta di quell’effimero mito che prevede la possibilità di inalare sostanze differenti dall’ossigeno senza riportare danno alcuno.

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