Russia, proteste anti-Putin: arrestato Navalny e altri mille
È stato nuovamente fermato Alexey Navalny. Il blogger leader dell’opposizione russa è stato arrestato dalla polizia davanti l’uscio della sua casa a Mosca. L’arresto è avvenuto circa un’ora prima che la protesta anti-corruzione e anti-Putin, da lui organizzata, iniziasse. Navalny è stato condannato a un mese di detenzione con l’accusa di “aver ripetutamente violato la legge sull’organizzazione di pubblici raduni”.
La gente è scesa comunque in piazza a protestare. Il blogger aveva organizzato la protesta in denuncia alla corruzione del premier Dmitry Medvedev. La denuncia nei confronti di Medvedev è caduta nel vuoto, nonostante le pressioni dei protestanti. Non è il primo arresto per Navalny, che qualche mese fa aveva scontato 15 giorni di carcere.
Il blogger è stato accusa di “ripetuta violazione delle norme sull’organizzazione delle manifestazioni” e di “resistenza a un ordine di un funzionario di polizia”. La moglie ha dato notizia dell’arresto tramite l’account Twitter del marito: “Ciao. Sono Julia Bulk. Alexey è stato arrestato davanti l’ingresso di casa. Ha chiesto di non cambiare i piani: Tverskaya”.
Mille arresti
Tra i protestanti scesi a manifestare, la polizia ha arrestato circa mille persone. L’emittente televisiva Dozhd, cita Ovd-Info, e parla di 750 persone fermate a Mosca e 900 a San Pietroburgo. L’emittente rende noto anche l’arresto del direttore del fondo anticorruzione di Navalny, Roman Rubanov.
Il capo della sicurezza: “Proteste inadeguate”
Il capo del dipartimento di sicurezza di Mosca, Vladimir Chernikov, spiega: “Avevamo ragione, è stata una provocazione al cento per cento di persone inadeguate, che non sanno rispondere delle proprie azioni e parole. La cosa più importante è che la situazione sia sotto controllo, i provocatori non hanno potuto rovinare la festa alla gente: continua il lavoro professionale e preciso nei confronti dei provocatori, non abbiamo l’obiettivo di procedere ad arresti di massa”.