Poliziotta uccisa a Gerusalemme: Isis rivendica, Israele smentisce
Lo Stato Islamico ha rivendicato gli attacchi a Gerusalemme, dove una poliziotta israeliana è stata accoltellata a morte da tre assalitori palestinesi nella Città vecchia.
L’attentato
L’attacco è avvenuto alla Porta di Damasco, uno degli ingressi principali, in un momento in cui decine di migliaia di palestinesi si recavano verso la moschea di Al-Aqsa per pregare.
La poliziotta, Hadas Malka, aveva 23 anni. L’accoltellamento al culmine di una sparatoria tra gli agenti di polizia e due arabi; poi ne è arrivato un terzo, che ha ferito l’agente donna con un pugnale. I tre sono stati uccisi.
La giovane agente è stata subito ricoverata nell’Ospedale Hadassah sul Monte Scopus in condizioni gravi e poche ore dopo è morta a causa delle coltellate ricevute. Un altro agente è stato ricoverato con ferite più lievi. La polizia ha parlato anche, ma senza specificarne il numero, di passanti rimasti feriti “a causa dell’attacco” stesso: secondo alcune fonti sarebbero due palestinesi, altri parlano di cinque.
La rivendicazione dell’Isis e la smentita di Hamas
La rivendicazione dello Stato islamico arriva tramite Rita Katz, direttrice del Site, il sito che monitora le attività dei jihadisti sul web, che ha scritto su Twitter. “L’Isis ha rivendicato il suo primo attacco coordinato a Gerusalemme, identificando gli assalitori. La rivendicazione è stata postata subito dopo l’attacco”. I jihadisti aggiungono che l’attacco “non sarà l’ultimo”.
La smentita di Hamas arriva subito che si assume la paternità dell’attacco. “Le affermazioni dell’Isis – ha detto Izzat El-Reshiq, citato dai media – sono un tentativo di confondere le acque”.
L’attacco è stato condotto da due palestinesi del Fronte Popolare per la liberazione della Palestina e un membro della nostra organizzazione”. Anche il Fronte ha confermato.