Come aprire un B&B: documenti, regole e misure delle stanze
Se si ha già un appartamento da adibire a B&B o si hanno dei risparmi in banca da investire nell’acquisto di un immobile, ecco cosa bisogna sapere.
Si, perchè questo potrebbe essere il momento giusto per avviare la nuova attività imprenditoriale, complici anche le agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni.
Vediamo dunque come aprire un B&b in città, in campagna, al mare.
Documenti per avviare il progetto
Bisogna presentare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). La modulistica può essere reperita tramite Internet o presso lo sportello SUAP del Comune di pertinenza.
Alla Scia vanno allegati determinati documenti indicati dalla normativa regionale (ad esempio la planimetria dell’abitazione, l’atto di proprietà o di affitto dell’immobile, eventuale copia della polizza di assicurazione di responsabilità civile a favore dei clienti). Il costo della Scia può variare da 30 a 150 euro.
Va poi curato l’inoltro della pratica presso le locali A.A.P.I.T. o gli Uffici Turistici, per la classificazione della struttura e per il monitoraggio e la comunicazione degli ospiti alle Autorità di Pubblica Sicurezza.
Rapporti con il condominio
Nel caso in cui l’appartamento sia inserito in un edificio più grande, è importante capire se il regolamento di condominio pone dei limiti. Solo un regolamento approvato all’unanimità – ossia da tutti i condomini – potrebbe impedire di adibire il proprio appartamento a bed&breckfast.
Il semplice divieto di svolgere attività rumorose non può essere considerato un ostacolo all’apertura di un B&b.
Neanche il generico divieto ad adibire gli appartamenti a strutture ricettive dei turisti può ritenersi sufficiente.
Neanche si può sostenere che tale business comporti conseguenze dannose per gli altri proprietari che vivono nello stesso palazzo.
Numero di camere e misure
Spesso le leggi regionali impongono al gestore del B&b di garantire un numero minimo di camere. Questo limite però è stato dichiarato illegittimo da una recente sentenza del Tar Lazio, secondo cui non si può imporre ai bed&breakfast così come agli affittacamere una dimensione minima dell’immobile.
Diverso è il discorso per godere delle agevolazioni fiscali: il numero massimo di camere consentito per godere di tali facilitazioni va da tre a sei, con un massimo di posti letto che varia da sei a meno di 20.
Di solito poi le leggi regionali chiedono una dimensione minima delle stanze di 8 mq per camera singola; 14 mq per camera doppia.