Ogni anno in Africa si muovono 7 milioni di bambini in cerca di una vita migliore

Ogni anno in Africa si muovono 7 milioni di bambini in cerca di una vita migliore

In Africa centrale si spostano ogni anno più di 12 milioni di persone, la metà di loro sono minori.

Da una relazione dell’Unicef emerge che “i bambini nell’Africa occidentale e centrale si stanno muovendo in numero maggiore di prima, molti in cerca di sicurezza o di una vita migliore”.

“La maggior parte di questi bambini si muovono in Africa, non in Europa o altrove – dice il regista regionale dell’Unicef, Marie-Pierre Poirier -.  Dobbiamo allargare la discussione sulla migrazione per comprendere le vulnerabilità di tutti i bambini in movimento e espandere i sistemi per proteggerli in tutte le loro destinazioni”.

La relazione, che si basa su una serie di interviste con i migranti e le loro famiglie provenienti da diversi paesi, rivela una serie complessa di driver per la migrazione al di là della povertà.

La migrazione che coinvolge bambini e giovani dell’Africa occidentale e centrale rischia di aumentare a causa di una confluenza di fattori tra cui la rapida crescita della popolazione e l’urbanizzazione, lo sviluppo economico ingiusto, i conflitti persistenti, una governance debole e una limitata capacità istituzionale a sostegno delle popolazioni più vulnerabili.

Le cause della migrazione

Il cambiamento climatico è anche un fattore importante per la migrazione nell’Africa occidentale e centrale.

La regione è proiettata a sperimentare un aumento di temperatura di tre o quattro gradi in questo secolo, più di una metà e mezzo superiore a qualsiasi altra parte del mondo.

Le inondazioni e la siccità pesanti stanno già causando la perdita di mezzi di sussistenza e di spostamento, mentre il cambiamento dei modelli climatici rende sempre più insostenibili alcune forme di agricoltura.

Le tensioni sull’accesso a risorse scarse per bestiame e bestiame stanno portando avanti le ostilità in alcune aree rurali, spingendo un maggior numero di persone verso le città.

La relazione rileva che la regione manca di sistemi di protezione sufficienti, sia all’interno che all’estero, per garantire la sicurezza e il benessere dei rifugiati e dei figli migranti, un divario che diventerà più pronunciato con l’aumento previsto sia delle popolazioni nazionali che della migrazione.

La relazione dell’Unicef raccomanda ai responsabili politici di mettere i bambini al centro di qualsiasi risposta alla migrazione.

Ciò può essere fatto rafforzando la catena di protezione dei bambini tra i paesi di origine, di transito e di destinazione.

La stretta collaborazione tra governi, ONU e partner non governativi è fondamentale per garantire l’accesso dei bambini all’assistenza sanitaria, all’istruzione e ad altri servizi essenziali, indipendentemente dal loro status di migrazione.

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