Avanti tutta con la Brexit: Camera dei Comuni approva revoca diritto Ue
La Gran Bretagna va avanti nel percorso della Brexit. La Camera dei Comuni ha infatti approvato la Great Repeal Bill una tappa chiave nell’accidentato cammino verso la Brexit.
Il governo Tory di Theresa May, che riesce anzi a far passare con uno scarto più netto del previsto la tentacolare legge quadro destinata al momento del divorzio da Bruxelles a cancellare l’European Communities Act del 1972, a revocare la potestà legislativa dell’Ue sul Regno Unito e a riassorbire nella legislazione nazionale l’intera massa delle norme europee per poi decidere quali tenere, quali riformare, quali abrogare.
Primo passo verso l’addio all’Ue
Nella tarda serata di ieri il Parlamento britannico ha dato luce verde al progetto di legge che mette fine alla preminenza del diritto comunitario nel Regno Unito nel momento in cui l’uscita di Londra dall’Unione sarà compiuto. Il via libera al progetto di legge è passato con il voto dei Tory di Theresa May, dei 10 deputati nordirlandesi del Dup, il Partito Democratico Unionista, e di sette parlamentari laburisti che hanno sfidato la disciplina di partito e votato con la maggioranza: alla fine 326 sono stati i voti a favore, 290 quelli contrari.
La premier britannica ha definito «storica» la decisione del Parlamento che ha «appoggiato la volontà del popolo britannico» e ha approvato una legge che «porta chiarezza e certezza», in vista di Brexit. «Questa decisione – ha continuato May – significa che possiamo continuare il negoziato con Bruxelles con un nuovo fondamento».
Revocato il diritto Ue
Il progetto di legge approvato ieri dai Comuni revocherà l’Atto delle Comunità europee del 1972 con cui il Regno Unito aderì all’allora Comunità Economica Europea, e allo stesso tempo trasferirà le migliaia di norme che compongono il corpus legislativo della Ue alla legislazione britannica, in modo che non ci sia un vuoto normativo nel momento in cui Brexit sarà definitivamente compiuta dopo il 29 marzo del 2019.
In gioco c’era e c’é il destino di ben 19.000 norme e direttive europee che regolano tuttora una miriade di fattispecie nella vita e negli affari dei cittadini britannici e di coloro che risiedono sull’isola. Norme che quando l’addio all’Ue diverrà formale, presumibilmente nel 2019, avrebbero lasciato un vuoto gigantesco se non importate nel corpus legislativo del Regno.