Napoli, DeLa: “Investito su Inglese. Mondiali in Cina? Magari”

Napoli, DeLa: “Investito su Inglese. Mondiali in Cina? Magari”

Il Napoli è primo in classifica in solitaria e la città già sogna. A smorzare gli entusiasmi, è intervenuto il presidente Aurelio Del Laurentiis: “Non conta essere lassù adesso ma a fine marzo. Non facciamoci prendere la mano, continuiamo a lavorare a testa bassa con umiltà sena gonfiarci il petto. Scudetto? Possiamo parlarne, però ci sono rischi dietro l’angolo come l’infortunio di Milik”.

La carenza di attaccanti è un tema fortemente discusso in zona partenopea: “Per fortuna adesso già sappiamo che Mertens è un falso nove – spiega a Radio Kiss Kiss Napoli –  e per fortuna non sono di casa gli infortuni, anche giocando moltissime partite. Nel mercato di riparazione vedremo cosa fare, ho investito su Inglese, lo stimo molto ed è un calciatore maturo”.

Poi, il De Laurentiis torna sulla questione diritti tv: “Voglio spiegare ai tifosi che più riusciamo a fatturare più possiamo divertirci, acquistando nuovi calciatori per la prima squadra e per le giovanili. Avevo detto al capo di Infront, che si occupa della collocazione dei vari diritti sul web e non solo, che secondo il mio punto di vista non c’era fretta, visto che parliamo di vendere i prossimi tre anni, e sarebbe stato avventato venderli già oggi. Questo perché stiamo ricostruendo la Lega con un nuovo statuto che prevede un amministratore con pieni poteri che controlla appunto anche questo argomento. Infantino sarebbe la persona adatta. Avrei presentato un nuovo decreto legge che andasse in contrasto con la legge Melandri che ha distrutto la possibilità di massimizzare i ricavi tramite la vendita di tali diritti, per poter venderli liberamente ad un’asta. Se Berlusconi vincesse le elezioni magari la stessa Mediaset potrebbe rialzare il capo nei confronti del calcio italiano”.

I Mondiali in Cina sono un’ipotesi, ma De Laurentiis predica calma: “Auguriamocelo. C’è bisogno di tempo, delle strutture adeguate, di capirsi. L’errore è quello di pensare che si può andare in Cina, rubare qualche soldo e scappare. Bisogna avere la disponibilità e l’amore di spiegare quello che è il calcio, per farli crescere e far sì che diventi un nuovo sbocco per il mercato”.

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