Torino, giovane senegalese fermato: “Bici troppo bella, l’hai rubata”

Torino, giovane senegalese fermato: “Bici troppo bella, l’hai rubata”

Un giovane senegalese che vive a Torino è stato fermato da una pattuglia della polizia perchè in possesso di una bici ritenuta “troppo bella” per appartenere a lui. Cheikh, 19 anni, ora cammina con lo scontrino della sua bicicletta nuova in tasca, troppo bella per un ragazzo dalla pelle nera, di origine senegalese, arrivato in Italia come minore non accompagnato. Serve a provare che la bicicletta è sua, che non l’ha rubata.

Il fermo della polizia

Il fatto qualche giorno fa nei pressi di Porta Nuova dove l’adolescente aveva lasciato un attimo la sua bici pieghevole, un regalo costoso della famiglia che lo ha accolto partecipando al progetto “rifugio diffuso”, promosso dalla diocesi di Torino.

Quando è tornato a prenderla è stato però fermato da una pattuglia della polizia in servizio in stazione. E’ stato il ragazzo a raccontare questa storia a casa alla coppia che lo ospita e che ormai lui considera dei secondi genitori.

“Mi hanno detto che la bici non poteva essere mia, mi hanno chiesto se l’avessi rubata… Se fossi stato bianco non sarebbe successo”. La questione si è conclusa lì, nei locali dell’ufficio Gtt che gestisce gli abbonamenti dove il ragazzo era entrato per chiedere informazioni qualche minuto prima, ma Cheikh ne è rimasto scosso e la famiglia che lo ospita anche. “Mi trattano come un figlio, ma per tutti resterò sempre un nero”.

Un regale per andare a lavoro

La bici pieghevole è un regalo che gli hanno fatto la consulente finanziaria e l’insegnante che lo ospitano da febbraio e serve a farlo arrivare più in fretta nell’ufficio dove lavora come apprendista.

Cheikh è arrivato in Italia tre anni fa – «minore straniero non accompagnato» -, è entrato in un progetto Sprar per i rifugiati, ha imparato l’italiano, si è formato come idraulico. In febbraio la Pastorale Migranti della Diocesi ha proposto a una giovane coppia, che si era resa disponibile per il progetto «Rifugio diffuso», di accoglierlo. In questa famiglia, che vive nei dintorni di Torino, Cheikh si fa subito voler bene. Marito e moglie cercano di aiutarlo a rendersi autonomo, il dono di una bici pieghevole ha l’obiettivo di facilitarlo nel raggiungere il suo posto da apprendista. Cheikh ogni giorno prende il treno per arrivare a Torino e porta con sé la bici.

 

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