Almaviva, licenziamenti illegittimi per 153 dipendenti

Almaviva, licenziamenti illegittimi per 153 dipendenti

Almaviva, licenziamenti illegittimi: oggi è arrivata la delibera dal tribunale di Roma. La società di call center dovrà reintegrare i lavoratori e risarcirli.

Il giudice del Lavoro di Roma, Buonassisi, ha infatti condannato la società a reintegrare gli stessi lavoratori e a corrispondere loro, a titolo di risarcimento danni, un’indennità che corrisponda alle cifre degli stipendi che avrebbero maturato dal giorno del licenziamento fino al giorno della riassunzione.

Almaviva, licenziamenti illegittimi di 1666 persone

Buonassisi  nell’ordinanza si è chiaramente espresso in merito al licenziamento delle 1666 persone per conto di Almaviva : “Si risolve in una vera e propria illegittima discriminazione: chi non accetta di vedersi abbattere la retribuzione (a parità di orari e di mansioni) e lo stesso tfr in spregio alle norme del codice civile e costituzionali ancora vigenti, viene licenziato e chi accetta viene invece salvato”.

L’azienda difende il suo operato

Lo stabilimento in cui è avvenuto il licenziamento è quello di Roma. L’azienda pur avendo espresso l’intenzione di impugnare la sentenza, ha chiarito che essendo ormai chiuso lo stabilimento della capitale, le reintegrazioni avverranno nelle altre sedi italiane: “Mantenendo ferma la convinzione del proprio corretto operato, darà ovviamente attuazione all’ordinanza ma la impugnerà immediatamente, al fine di revocarne gli effetti in tempi brevi”.

L’azienda sostiene che la decisione del giudice sia da considerare una sorta di eccezione dato che i 9 giudici precedenti si erano orientati diversamente e a suo favore: “Nove magistrati del lavoro attraverso 22 ordinanze hanno dichiarato pienamente legittima la condotta aziendale, riconoscendo come i licenziamenti siano stati attuati rispettando in pieno tutte le garanzie procedurali e sostanziali previste dalla legge di riferimento. Le diverse pronunce hanno evidenziato che la chiusura della sede di Roma ha risposto ad una reale ed effettiva necessità dell’azienda e, come tale, pienamente legittima. Quindi la scelta di concentrare i licenziamenti presso la sede di Roma si è configurata pienamente legittima perché basata su fondati motivi organizzativi e produttivi, oltre che essere avallata da un accordo sindacale”.

Almaviva, licenziamenti illegittimi: il magistrato parla di discriminazione

Il magistrato di contro ha sottovalutato l’illegittimità delle azioni dell’azienda: “Una vera e propria illeggittima discriminazione. Un messaggio davvero inquietante anche per il futuro e che si traduce comunque in una condotta illegittima perché attribuisce valore decisivo ai fini della scelta dei lavoratori da licenziare, pur se tramite lo schermo dell’accordo sindacale, ad un fattore (il maggior costo del personale di una certa sede rispetto ad altre) che per legge è invece del tutto irrilevante a questo fine”.

Anche il Cgil, compiaciuto per la sentenza ha affermato: “Questa sentenza rende giustizia ai lavoratori e , forse, potrebbe aiutare a superare una stagione improvvisa nella quale le prove di forza e i ricatti hanno sostituito le corrette relazioni sindacali”. È atteso adesso il 15 dicembre per un’altra ordinanza che coinvolge una novantina di persone.

Le sorti dei 153 lavoratori sono ancora poco certe, si spera tuttavia nella buona riuscita della reintegrazione.

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