Morta Marina Ripa di Meana, una donna cha ha vissuto libera

Morta Marina Ripa di Meana, una donna cha ha vissuto libera

Morta Marina Ripa di Meana. Se n’è andata a 76 anni dopo una lunghissima lotta contro il cancro.

Artista, imprenditrice, donna di spettacolo, sempre fuori dagli schemi, sempre pronta a stupire e a lottare per ciò che credeva.

Nata e cresciuta a Reggio Calabria, comincia a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna, a Roma, insieme con l’amica Paola Ruffo di Calabria, che sarebbe diventata regina del Belgio.

Nel 1964 sposa Alessandro Lante della Rovere, grande famiglia aristocratica romana, da cui ha la figlia Lucrezia.

Ha trascorso  il suo ultimo Natale con la figlia Lucrezia, l’ex genero Giovanni Malagò, le nipoti gemelle. Tavola con le candele rosse accese, lei al centro, un cerchietto in testa.

Morta Marina Ripa di Meana: il suo testamento in un video, pensava al suicidio in Svizzera

Aveva pensato al suicidio assistito in Svizzera. L’ha raccontato in un video testamento affidato a Radio Radicale e registrato pochi giorni prima di morire con Maria Antonietta Farina, la presidente dell’Istituto Luca Coscioni. Con lei ha capito che poteva invece percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. «Fatelo sapere, le persone devono sapere», ha detto.
La sua ultima apparizione in tvè recente e risale al 18 dicembre a La vita in diretta, bella e fiera, una cappa grigia e bordeaux, il rossetto in tinta, come sempre a raccontare la sua lunga battaglia contro il tumore come se la stesse combattendo un’altra.

Marina Ripa di Meana ha spiegato che la malattia l’aveva resa migliore “perché quando stiamo bene noi diamo per scontata la vita, invece quando le forze diminuiscono piano piano godi dei privilegi della giornata delle cose belle che ti succedono”.

Una lezione che la figlia, Lucrezia Lante della Rovere, ha dimostrato di aver imparato dalle parole con cui ricorda la madre: “Ha combattuto la malattia come una guerriera e sarà un grande esempio per me, per le mie figlie e per tutti noi”.

Le sue ultime volontà

Dopo aver pensato al suicidio assistito in Svizzera, ha scelto la sedazione palliativa profonda continuata. “È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, fatelo sapere”.
Marina Ripa di Meana e il videotestamento: “Fate sapere ai malati terminali che c’è un’alternativa al suicidio in Svizzera”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *