Blitz della polizia a Catania: sequestrata una catena di supermercati
Blitz della polizia a Catania. Beni per un valore di 41 milioni di euro sono stati sequestri a persone vicine al clan Cappello-Bonaccorsi di Catania. La Squadra mobile e della divisione anticrimine della questura etnea hanno apposto i sigilli all’intero patrimonio aziendale di una catena di supermercati a Catania e in provincia.
Si tratta di una catena di 13 supermercati “G.M.” finiti in amministrazione giudiziaria facenti capo a Giuseppe Guglielmino. La Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un decreto del Tribunale di Catania Sezione Misure di Prevenzione, sequestrando beni illecitamente conseguiti da soggetti gravitanti nell’area della cosca “Cappello-Bonaccorsi”.
Blitz della polizia a Catania: un’operazione che ammonta a beni fino a 41 milioni di euro
Si tratta di beni per un ammontare di 41 milioni di euro. L’operazione della Polizia ha dato esecuzione a un decreto di sequestro emesso nei confronti di un imprenditore verosimilmente legato al clan Cappello-Bonaccorsi.
Un’intera catena di supermercati è finita sotto amministrazione giudiziaria. Punti vendita presenti a Catania e anche nell’hinterland etneo che secondo gli inquirenti sarebbero frutto di capitali illeciti.
L’operazione è il risultato di una delicata indagine patrimoniale svolta dal pool specializzato nelle Misure di Prevenzione e composto da poliziotti della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile.
La cosca Cappello-Bonaccorsi già colpita da arresti e sequestri
La cosca Cappello-Bonaccorsi era già stata duramente colpita all’inizio del 2017 con una maxi operazione che ha visto l’arresto di almeno 30 affiliati.
Negli ultimi mesi è stato inoltre sequestrato il compendio aziendale riconducibile a Giuseppe Guglielmino, volto imprenditoriale. Risale alla fine di ottobre inoltre il sequestro, da parte della Polizia di Stato, di beni per un valore di oltre 1 milione e mezzo di euro riconducibili a Mario Strano, 52 anni, considerato elemento di spicco del Clan Cappello.
Il provvedimento era stato eseguito dalla squadra mobile e dalla divisione anticrimine: sequestrati 3 appartamenti, 18 veicoli, di una società a responsabilità limitata semplificata a socio unico, intestata alla figlia di Strano, operante nel settore dei trasporti conto terzi, e di numerosi rapporti finanziari, tutti riconducibili all’uomo. L’indagine patrimoniale ha, inoltre, evidenziato la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati da Strano e dal suo nucleo familiare nell’ultimo decennio e i beni acquisiti.
Mario Strano è il fratello di Giuseppe, Marco, Claudio e Alessandro, già organizzatore e promotore del sodalizio criminale “Santapaola”, con a carico condanne definitive per associazione mafiosa. Il valore presunto complessivo dei beni sottoposti a sequestro, ai sensi del D. Lgs. 159/2011 e succ.mod., ammonta a circa un milione e cinquecentomila euro.