Sciopero Roma: città paralizzata dal blocco del trasporto pubblico
Sciopero Roma. La città è paralizzata da un nuovo sciopero, il primo del 2018, dei mezzi pubblici. C’è anche la pioggia a complicare la viabilità che dalle prime ore dell’alba si è fatta subito intensa intorno alla Capitale per la massa di veicoli in movimento.
Incrociano le braccia per tutta la giornata i lavoratori di Orsa, Faisa Confail e Usb.
I motivi dell’agitazione sono “le scelte scellerate dell’amministrazione comunale sul concordato di Atac”. “Scelte – si legge in una nota dell’Usb – che mettono in pericolo il proseguimento del servizio di Atac per il rischio fallimento”.
“La politica tutta, Governo, Regione e Comune – conclude l’Usb nel comunicato – deve lavorare per la costruzione di un’unica Azienda Regionale di Trasporto Pubblico, eliminando i debiti di Atac e includendo anche la fetta di trasporto data oggi alle aziende private, per offrire un vero servizio di qualità e di efficienza nel rispetto dei diritti dei lavoratori”.
Sciopero Roma: le fasce di garanzia
Sono comunque garantite le consuete fasce di garanzia, con il servizio regolare fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20 al termine del servizio diurno; gli orari al di fuori di questi intervalli, invece, sono da considerarsi fasce di garanzia. Inoltre, lo sciopero coinvolgerà anche le corse delle linee notturne nella notte tra giovedì 11 e venerdì 12 gennaio: sono le linee comprese tra la N1 a la N28 (con l’aggiunta della linea 913 tra mezzanotte e le 5:30 del mattino).
. Il servizio non sarà garantito sulla rete Atac (bus, tram, metro, ferrovie regionali Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo).
Nelle stazioni delle linee metroferroviarie che, eventualmente, resteranno aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, montascale, ascensori. Ztl aperte Per agevolare la circolazione delle auto il Campidoglio ha deciso di non attivare le Zone a traffico limitato diurne del Centro e di Trastevere.
Il transito sarà quindi consentito anche ai veicoli sprovvisti di permesso. Sempre per l’intera giornata in programma la protesta dei sindacati Fast e Usb, per Roma Tpl, la società che gestisce gran parte del trasporto locale in periferia.
Se non ci dovesse essere la proroga che supporta il piano industriale il pericolo di blocco del servizio sarebbe molto concreto, come ha dichiarato l’assessore. L’azienda ha tempo fino al 27 gennaio per presentare un piano industriale e dimostrare di essere in grado di onorare il pagamento della massa debitoria che ammonta a oltre un miliardo e trecento milioni di euro.