Bimba pachistana stuprata e uccisa: manifestazioni in tutto il paese
Bimba pachistana stuprata e uccisa. Il Pakistan è scosso dall’atroce morte di una bimba di appena 8 anni, rapita, stuprata e uccisa da uno sconosciuto nella provincia del Punjab. Il ritrovamento del suo cadavere ha scatenato la reazione della folla, che si è scontrata con le forze di polizia di Kasur, la città dove abitava la piccola.
La bimba era scomparsa il 4 gennaio scorso, quando si stava recando ad una lezione di Corano mentre i suoi genitori erano in pellegrinaggio in Arabia Saudita. Una telecamera fissa ha registrato una sequenza in cui si vede la piccola mentre cammina con un adulto, ritenuto il responsabile delle violenze sessuali e della morte per strangolamento. Ogni tentativo di ritrovarla è risultato vano.
Bimba pachistana stuprata e uccisa: proteste in tutto il Paese e morti tra i manifestanti
Le proteste hanno provocato la morte di almeno due manifestanti morti e cinque feriti. Una telecamera fissa ha registrato una sequenza in cui si vede la piccola mentre cammina con un adulto, ritenuto il responsabile delle violenze sessuali e della morte per strangolamento.
La notizia, immediatamente circolata, ha scatenato una protesta degli abitanti di Kasur che hanno messo sotto assedio la città, scontrandosi ripetutamente con la polizia, che ha risposto utilizzando anche armi da fuoco.
L’omicidio ha sconvolto tutto il Paese: anche le celebrità locali, tra cui l’ex stella del cricket Imran Khan e il premio Nobel Malala Yousafzai , hanno fatto appello alle autorità affinché si agisca il più rapidamente possibile per arrestare il pedofilo. In tutto il mondo è partito l’hashtag #JusticeforZainab.
Nell’ultimo anno almeno 12 bambine stuprate e uccise nel Paese
Solo nel Kasur, nell’ultimo anno almeno 12 bambine sono state uccise e stuprate senza che i colpevoli venissero arrestati. Un fatto questo, che ha scatenato la violenta reazione della popolazione locale, esasperata nei confronti della polizia.
Ma in Paesi come India e Pakistan, spesso non sono solo gli uomini ma anche le stesse donne a considerare giustificabile la violenza fisica nei loro confronti. Secondo i dati Unicef, tale convinzione è addirittura due volte più diffusa fra le ragazze che non fra i coetanei maschi.
Anche nei film di Bollywood gli uomini inseguono e molestano le donne molto frequentemente. Il messaggio che viene dall’industria cinematografica indiana è che, se insisti con una donna quanto basta, “non importa quante volte lei dirà di no: alla fine dirà sicuramente di sì”.
Per contrastare la piaga delle violenza è stato istituito un esercito di poliziotte. A Delhi, 600 agenti agiranno nei vicoli della città per combattere gli stupri, una delle piaghe più rilevanti del paese: secondo quando stabilito la Fondazione Thompson Reuters, la capitale indiana è la capitale mondiale dello stupro, un primato che divide con San Paolo, in Brasile.