Iran protesta contro obbligo dello hijab: ventinove donne arrestate
Iran protesta contro obbligo dello hijab. Molte donne iraniane hanno partecipato alla protesta denominata “mercoledì bianco” togliendosi il velo per strada o fotografandosi con il capo scoperto.
La polizia iraniana ha già arrestato 29 donne che si erano tolte il velo in strada in segno di protesta contro l’hijab obbligatorio.
La protesta nasce dal web, sui social network in questi giorni vengono diffuse le fotografie, scattate a Teheran e in altre città, di ragazze e donne che si mostrano a capo scoperto nelle strade, di solito in piedi su centraline elettrice e con il velo legato in cima a un bastone.
Iran protesta contro obbligo dello hijab: anche alcuni uomini hanno partecipato alla protesta
Il 29 gennaio scorso era stata scarcerata la ragazza divenuta simbolo di questa ribellione la quale era salita su una centralina telefonica togliendosi l’hijab e sventolandolo.
Anche alcuni uomini hanno aderito alla protesta, così come donne che hanno manifestato indossando il velo.
Le donne protestano contro la legge che stabilisce un codice d’abbigliamento per le donne, obbligandole a indossare il velo e abiti ampi e lunghi. Imitano così il gesto della prima donna arrestata per aver protestato in questo modo, Vida Movahed, soprannominata ‘la ragazza di via della Rivoluzione’.
L’avvocata Nasrin Sotoudeh, premio Sakharov e attivista per i diritti umani che aveva già difeso la prima donna imprigionata per il medesimo atto dimostrativo, ha fatto sapere che un’altra donna che ha manifestato contro le imposizioni sull’abbigliamento ed è stata arrestata.
La donna è tutt’ora in carcere, dopo che il tribunale ha fissato la sua liberazione a 90mila euro, una cifra che ha definito molto alta appositamente per impedirle di uscire dalla prigione.
Il procuratore generale iraniano, Mohammad Jafar Montazeri, mercoledì ha tentato di sminuire le rivendicazioni delle donne parlando di gesti “infantili”, “insignificanti” e “per nulla preoccupanti”, aggiungendo che le manifestanti “potrebbero aver agito su influenza dall’estero”.