Nuovo caso Charlie. La Gran Bretagna torna a vivere una nuova tragedia che ricorda il caso di Charlie Gard. I genitori di Alfie Evans, un bimbo di 20 mesi, hanno chiesto, contro il parere dei medici, che non gli venga staccata la spina. Il giudice, però, ha stabilito che la macchina che lo tiene in vita potrà essere disattivata perché un accanimento non è più nell’interesse del bambino.
Nuovo caso Charlie, le parole del giudice
Sono stati i giudici dell’Alta Corte di Giustizia di Fleet Street a decidere contro la volontà dei genitori ed appoggiare l’ospedale che ha in cura il bambino. Tom Evans, 21 anni e Kate James, 20 anni, hanno perso la loro battaglia legale e in tribunale si sono mostrati devastati. La macchina potrebbe essere staccata già venerdì, ma il padre di Alfie vorrebbe ricorrere in appello. “Ciò di cui Alfie ha bisogno ora sono cure palliative di buona qualità. Queste lo terranno in vita fino alla fine nel migliore dei modi”, le parole del giudice. “Ora ha bisogno di pace, tranquillità, stabilità, in modo che possa concludere la sua vita come l’ha vissuta”. Il giudice ha così concluso con i medici che nessuna terapia potrà migliorare le condizioni di Alfie.
Nuovo caso Charlie, i precedenti
Charlie Gard è morto pochi mesi fa. Il 4 agosto avrebbe compiuto un anno di vita. I giovani genitori hanno tentato ogni strada per cercare una cura. Inoltre, avevano chiesto il trasferimento del bimbo in un altro Stato. Gli Stati Uniti e l’Italia si erano proposti e avevano attivato i loro canali per tentare l’impossibile ma si sono scontrati con le regole e la burocrazia dell’ospedale britannico dove era ricoverato. A gennaio un altro caso, vide il giudice, Sir Alistair MacDonald, prendere la stessa decisione per conto del piccolo Isahia H., anche lui di soli 11 mesi. Il cervello del bimbo aveva subito danni “catastrofici” a causa della mancanza di ossigeno alla nascita. Anche il quel caso, contro la volontà dei genitori, Takesha e Larne.