Tredicesima spesa in tasse, niente soldi per regali di Natale
L’85,2% della tredicesima 2016 se ne andrà in tasse, mutui, bolli, canoni, lo comunicano Adusbef e Federconsumatori. Nella nota congiunta si legge: “dopo il salasso fiscale di novembre, che impone versamenti di imposte entro la fine del mese di circa 55 miliardi di euro all’erario tra Iva, acconti Irpef, addizionali Irpef, Irap, Ires e ritenute di imposta, con imposte, tasse e tributi che superano 490 miliardi di euro l’anno, tra due settimane saranno pagate le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,9 miliardi di euro. Ma l’85,2% della gratifica natalizia verrà mangiato da tasse, mutui, bolli, canoni”. C’è poco da gioire quindi per i lavoratori dipendenti e per i pensionati per quanto riguarda l’attesa gratifica natalizia in busta paga. Se quindi la buona notizia era che quest’anno saranno pagate l’1,5% in più di tredicesime (35 miliardi di euro rispetto ai 34,4 miliardi del 2015), lo scenario della destinazione dell’importo non lascia ben sperare. C’è un altro dato sottolineato dalle due associazioni dei consumatori; molte PMI hanno già comunicato ai dipendenti che non riusciranno a pagare loro la tredicesima 2016 a causa delle scadenze fiscali di dicembre e delle difficoltà di accesso al credito, ma questo non è un grosso problema se non per chi è vessato da scadenze imminenti, magari più tardi ma purchè arrivino. Sulla base di queste stime Adusbef e Federconsumatori “invitano il Governo ad un ravvedimento operoso, sia nella riduzione del debito pubblico (un macigno di 2.213 miliardi di euro a settembre 2016, con un aumento di 106 miliardi di euro dal febbraio 2014, data di insediamento del Governo Renzi), con la vendita di oro e riserve di Bankitalia, che nei tagli a sperperi e sprechi pubblici, destinando tali risparmi a ricerca, sviluppo, innovazione ed un piano straordinario del lavoro per i giovani”.