Caso Skripal: Mosca espelle 23 diplomatici britannici

Caso Skripal: Mosca espelle 23 diplomatici britannici

Caso Skripal. Prosegue il braccio di ferro tra Gran Bretagna e Russia  in seguito al caso Skripal. Il Cremlino ha infatti stabilito l’espulsione di 23 diplomatici britannici. Il ministero degli Esteri russo ha comunicato in una nota ufficiale di aver dichiarato persona non grata 23 impiegati dell’ambasciata britannica, di cui pretende l’uscita dal Paese entro una settimana. Mosca si riserva inoltre altre misure restrittive nel caso di ulteriori passi  ostili da parte di Londra.

Il caso Skripal

Una misura, quella russa, simile a quella adottata da Londra nei giorni scorsi come ritorsione per l’avvelenamento dell’ex spia russa Serghei Skripal a Salisbury.

Sergei Skripal,  66 anni, è un ex agente dell’intelligence russa che per circa 10 anni, dal 1995, lavorò come spia per i servizi segreti britannici, passando informazioni che riguardavano soprattutto la struttura e l’organizzazione dei servizi segreti militari russi.

Nel 2004 una spia russa nei servizi segreti spagnoli fece arrestare Skripal, che fu processato e condannato per alto tradimento e finì in carcere in Russia. Nel 2010, tuttavia, Skripal fu incluso in uno scambio di spie tra Russia e Stati Uniti, il più importante dalla fine della Guerra fredda: lo scambio si fece all’aeroporto di Vienna e da lì Skripal andò nel Regno Unito, dove comprò una casa a Salisbury per lui e la moglie Liudmila, morta nel 2012 di cancro.

Lo scorso 4 marzo Skripal è stato trovato accasciato su una panchina in una zona commerciale di Salisbury, insieme a una donna che si è poi scoperto essere sua figlia Yulia, di 33 anni. Il motivo era semplice: avvelenamento tramite gas nervino presente in una valigia della figlia Yulia. Da qui l’inizio delle tensioni sempre più esacerbate tra Gran Bretagna e Russia, in quella che molti definiscono una “seconda guerra fredda”.

Oltre ad espellere 23 diplomatici del Regno Unito, Mosca ha anche disposto la cessazione dell’attività in Russia del British Council, l’organizzazione culturale britannica, a causa del suo status definito “irregolare”. Inoltre, il governo russo ha deciso la revoca dell’autorizzazione ad aprire un consolato generale britannico a San Pietroburgo.

La reazione di Theresa May

“La Gran Bretagna sta valutando i prossimi passi con i suoi alleati nell’ambito della disputa con la Russia sul caso Skripal”,  ha annunciato la premier britannica. “Il Regno Unito non tollererà mai alcuna minaccia ai cittadini britannici o di altri Paesi sul suo territorio da parte del governo russo”- ha proseguito Theresa May- “Mosca ha palesemente violato la legge internazionale e la Convenzione sulle armi chimiche”.

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