Giornata mondiale felicità: nord Europa sul podio, la Finlandia vince
Giornata mondiale felicità 2018, l’Onu in collaborazione con la Fondazione Ernesto Illy ha reso pubblico il report annuale sul livello di felicità negli stati del mondo.
La Finlandia è al primo posto, spodestando la Norvegia che scende al secondo. La medaglia di bronzo alla Danimarca e a seguire Islanda, Svizzere e Olanda.
Per uscire dall’Europa dobbiamo aspettare il settimo posto, occupato dal Canada.
Il Canada è seguito da Nuova Zelanda, Svezia e Australia.
Giornata mondiale felicità: l’Italia è 47esima
Per gli italiani una semisconfitta, non saremo all’86esimo posto come la Cina ma ci tocca il 47esimo posto, dopo la Tailandia.
Una piccola miglioria in realtà, nel 2017 avevamo occupato il 48esimo posto.
Sudan, Repubblica centro-africana e Burundi sono il fanalino di cosa e chiudono la classifica dei 156 paesi del mondo.
Il report ha calcolato sia i fattori generici di benessere delle nazioni come istruzione, salute e lavoro, sia fattori legati all’inclusione come l’immigrazione e la felicità degli immigrati per ciascun stato.
Giornata mondiale felicità: l’inclusione è uno dei fattori determinanti
Il professor John Helliwell dell’Università della Columbia Britannica, uno dei curatori del report ha detto: ”Il dato che colpisce di più in questo report è la generale corrispondenza tra la felicità degli immigrati e quella degli abitanti. I primi dieci Paesi della classifica 2015-2017 sulla felicità complessiva si collocano anche nei primi 11 posti della classifica sulla felicità degli immigrati. Sebbene gli immigrati provengano da Paesi con livelli di felicità molti diversi tra loro, i giudizi che emergono dai sondaggi sulle loro vite tendono a convergere su quelli degli altri residenti dei loro nuovi Paesi».
La giornata della felicità si celebra oggi 20 marzo, a stabilirlo sono state proprio le Nazioni Unite nel 2012 che hanno stabilito che la felicità dovesse essere uno degli obiettivi di governo.
Abolite fonti di stress in Finlandia
Andrea Franco, presidente della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica ci dice che:” Promuovere la salute e il benessere individuale delle persone rappresenta un formidabile motore di crescita sociale. Prendiamo la Finlandia che, come vediamo anche da questo ultimo report, è un “Paese felice”: osserviamo ciò che ha fatto ad esempio nelle scuole dove ha creato comunità positive abolendo fonti di stress come i compiti eccessivi o orari scolastici troppo lunghi e incentivando invece la motivazione di alunni e insegnanti.
Ha creato un circuito positivo, che ha innalzato il livello generale di apprendimento. Le performance degli studenti finlandesi sono tra le migliori. Le neuroscienze hanno ormai dimostrato da anni quanto il benessere psico-fisico abbia ricadute positive sulla produttività, a scuola come in ufficio» e ancora:
«non va confusa la felicità con il benessere economico e il reddito degli abitanti di un determinato posto: molti studi di psicologia dimostrano che la qualità delle relazioni personali è il primo indicatore di felicità individuale. La felicità di un Paese non si dà solo con la somma del reddito pro capite».
Gli italiani sono attirati dai problemi
Anche sull’Italia lo psicologo ha qualcosa da dire:”Dalla mia esperienza clinica posso dire che facciamo fatica, in Italia, a interrogarci sul nostro benessere. Spesso chiedo ai pazienti: ‘Che cosa ti fa stare bene? Che cosa ti rende felice?’ e loro non sanno rispondere perché il nostro cervello è più attirato dai problemi, si concentra maggiormente sugli aspetti negativi anziché sulle risorse a disposizione. Dovremmo imparare a cambiare il paradigma anche quando parliamo dell’attuale crisi socio-politica. La crisi c’è, è innegabile, ma è dalla crisi che nascono le cose nuove, è la crisi che fa attivare risorse, che incentiva i movimenti costruttivi e resilienti”.
Allora, cosa ti rende felice?