Siria, ispettori Opac autorizzati ad entrare nel sito dell’attacco

Siria, ispettori Opac autorizzati ad entrare nel sito dell’attacco

Dopo quattro giorni di attesa a Damasco, mercoledì gli ispettori dell’Opac saranno autorizzati a esaminare il luogo dell’attacco di sabato 7 aprile.

L’autorizzazione e il via libera di sicurezza è arrivato dal governo siriano e dalla Russia. Dal giorno dell’attacco il sito è sorvegliato dalla polizia militare russa e per questo l’inviato Usa all’Opac ha espresso il timore che la Russia abbia alterato il sito per nascondere le prove.

Gli ispettori preleveranno campioni di suolo e cercheranno di esaminare le vittime ancora in vita e forse i corpi di quelle decedute, anche se è molto difficile che li ritrovino.

Ispettori Opac, alta la tensione nei territori

L’Osservatorio siriano per i diritti umani, vicino all’opposizione, ha riferito di forti esplosioni vicino alla base di Shayrat, la stessa presa di mira il 7 aprile dello scorso anno dal raid missilistico ordinato da Donald Trump in risposta alle armi chimiche usate contro i civili a Khan Sheikhun.

Media vicini al governo hanno parlato di esplosioni anche alla base di Dumayr «dove stazionano decine di militari russi».

 

Gli ispettori dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) potranno raggiungere la città di Douma, in Siria, mercoledì, ha detto la Russia.

Gli ispettori, erano arrivati in Siria alcuni giorni fa per indagare sull’attacco con armi chimiche che lo scorso 7 aprile ha ucciso decine di persone nella città di Douma, ma Russia e Siria avevano detto di non poter garantire la sicurezza degli ispettori.

Il motivo dell’attacco

Al momento dell’attacco, Douma era ancora sotto il controllo dell’ultimo gruppo ribelle attivo nell’area di Ghouta orientale. I ribelli si sono arresi dopo l’attacco e la zona è passata sotto il controllo delle forze russe e siriane. Il governo russo sostiene che l’attacco sia stata in realtà un’elaborata messa in scena da parte dei ribelli per screditare i loro nemici.

L’OPCW aveva già visitato la Siria tra 2013 e 2014, quando il governo siriano aveva accettato di rinunciare alle armi chimiche. Secondo l’OPCW, però, dal 2014 ad oggi ci sono stati 390 sospetti attacchi con armi chimiche, molti dei quali compiuti con il cloro.

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