L’appello del principe saudita: patente di guida alle donne
Il principe e miliardario saudita Al-Walid bin Talal, noto per la sua schiettezza, ha lanciato un appello urgente per il diritto delle donne di ottenere la patente di guida in Arabia Saudita, l’unico Paese al mondo in cui non possono mettersi al volante. “Stop al dibattito: è giunto il momento che le donne guidino”, ha scritto sul suo account Twitter.
Il membro della famiglia reale non occupa alcuna carica politica ed è presidente della Kingdom Holding Company, che ha interessi in particolare negli Stati Uniti come il colosso bancario statunitense Citigroup e il parco divertimenti Eurodisney. Il principe è da tempo sostenitore dei diritti delle donne – sempre molto limitati – nel regno wahabita.
Al-Walid ha anche spiegato in una lunga dichiarazione i motivi della sua presa di posizione: “Una donna alla guida di un’auto è ormai una questione legale: e come non è stato corretto proibirle di avere accesso all’istruzione o essere indipendente un’identità propria a causa di un rifiuto sociale (…), allora questo divieto è un ulteriore aggressione ai suoi diritti dopo che ha conquistato il diritto all’istruzione, a guadagnare, ad avere un lavoro”.
Per il principe si tratta di “atti sleali”, che sono “più restrittivi rispetto a ciò che è legalmente consentito dai precetti della religione” musulmana.
Al Walid parla anche di “costo economico” implicito nel fatto che “oltre un milione di signore in Arabia Saudita per muoversi sono obbligate a dipendere da autisti privati o di un taxi. E se un marito trova il tempo per portare con la propria auto la moglie, questo significa che sarà assente dal lavoro, compromettendo la produttività.
Permettere alle donne di possedere una patente di guida è ora “una urgente necessità sociale come le condizioni economiche richiedono”, ha affermato, riferendosi alla sfida economica che affronta il suo Paese a causa dei proventi del petrolio in calo, dopo il crollo prezzi del greggio.
Annunciando nel mese di aprile l’ambizioso programma chiamato “Visione 2030” per riformare l’economia saudita e ridurre la dipendenza dal petrolio, l’erede al trono e figlio del re, principe Mohammed bin Salman, ha sostenuto che spetta alla società decidere se le donne potrebbero un giorno guidare un’automobile.