Il ritorno del Cavaliere: Silvio Berlusconi è di nuovo candidabile

Il ritorno del Cavaliere: Silvio Berlusconi è di nuovo candidabile

Il Cavaliere è tornato: Silvio Berlusconi ha ottenuto la riabilitazione dal tribunale di sorveglianza di Milano e tornerà quindi ad essere candidabile dalle prossime elezioni.

La sentenza del Tribunale di Milano

I giudici del Tribunale di Sorveglianza, a cui si erano rivolti gli avvocati Niccolo’ Ghedini e Franco Coppi l’8 marzo scorso, hanno deciso con un mese di anticipo rispetto al previsto. A guidarli un orientamento della Cassazione che prevede, anche in presenza di altre pendenze (in questo caso i processi per corruzione giudiziaria in seguito al processo Ruby da cui Berlusconi è stato assolto) la possibilità, una volta adempiute “le obbligazioni civili derivanti dal reato”, di vedersene cancellati gli effetti con la riabilitazione che estingue le pene accessorie.

I giudici hanno anche tenuto conto del fatto che dopo l’espiazione della pena. di cui 4 anni di reclusione di cui 3 condonati e uno svolto ai servizi sociali con l’impegno di assistenza agli anziani 4 ore alla settimana, Berlusconi ha dato “prove effettive e costanti di buona condotta” e di essersi reinserito nella comunità rispettandone nei limiti del possibile le regole. Sulla decisione assunta venerdì dal tribunale di sorveglianza, la procura generale di Milano ha la possibilità di ricorrere in Cassazione.

Le reazioni della politica

Immediate le reazioni del mondo politico, su cui la notizia piomba nel bel mezzo di delicate e difficili trattative per un possibile governo guidato dal M5S e la Lega, fra cui uno dei punti di maggior frizione riguarda proprio la figura dell’ex presidente del Consiglio. “Berlusconi che torna candidabile è una buona notizia per lui, e ne sono davvero felice, e soprattutto per la democrazia”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini.

“Mi auguro che questo principio possa essere tenuto a mente quando si riflette anche di recupero e riabilitazione di altre persone”, è stato invece il commento del ministro della

Giustizia Andrea Orlando, del Partito democratico che ha spiegato di riferirsi così al provvedimento che consentirebbe un percorso di recupero dei detenuti, tenuto fermo in Parlamento, da Movimento 5 stelle e Lega.

“La trattativa sul contratto di governo va avanti – ha commentato il pentastellato Luigi Di Maio-, perché l’obiettivo è di portare i migliori risultati per i cittadini. Prendiamo atto di questa notizia ma la mia considerazione non cambia”

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