Caso Lifeline. La Guardia costiera: “Da oggi chiamate la Libia”
Caso Lifeline. Continua ad infittirsi la polemica sulla nave della Ong “Lifeline” che da giorni vaga al largo delle coste italiane. Al terzo giorno in mare con 224 migranti a bordo la Ong tedesca ha bisogno di farmaci, cibo e coperte.Oltre ai 224 migranti della Lifeline sono presenti i 110 salvati dal mercantile danese Alexander Maersk da ieri sera fermo davanti al porto di Pozzallo in attesa di un’autorizzazione ad entrare che non arriva.
La richiesta di aiuto
“Ci troviamo a sud di Malta in acque internazionali. Alcune forniture sono esaurite, oggi abbiamo assolutamente bisogno di approvigionamenti per la nave. Abbiamo bisogno di farmaci, coperte. Aiutateci”. Questo il messaggio della Ong, al quale è seguito quello della politica italiana o di parte di essa, sulla scia di #chiudiamoiporti, motto del leader del Carroccio.
@MV_LIFELINE befindet sich m. mehr als 200 Menschen südl. v. Malta in int. Gewässern. Weil einige Vorräte ausgegangen sind, müssen wir heute eine Versorgungsfahrt zum Schiff machen. Wir benötigen Medikamente, Decken usw. Helft, indem Ihr etwas dazugebt: https://t.co/m6Pe6MrEqE pic.twitter.com/ChOkuKeR6C
— MISSION LIFELINE (@SEENOTRETTUNG) 23 giugno 2018
In the middle of the night we reached a message: rubberboat in distress. Not far away from us. We offered our support to Alexander Maersk.They thankfully acceptet our offer. Now we are on scene and our RHIB Crew is assisting while the people have to climb a 5m knitting ladder. pic.twitter.com/pU4UiVhXGm
— MISSION LIFELINE (@SEENOTRETTUNG) 22 giugno 2018
La risposta della Guardia Costiera
In caso di chiamate di emergenza da parte di barconi che si trovino all’interno dell’area ‘Sar’ (Search and Rescue) libica, l’autorità competente è quella del governo di Tripoli. E’ quanto afferma la Guardia Costiera italiana in un ‘messaggio circolare’ inviato a tutte le navi che incrociano nell’area. Nella direttiva tecnico-operativa si danno quindi indicazioni a rivolgersi alla guardia costiera libica in caso di situazioni di necessità o emergenza che si verifichino in acque libiche.
Il Viminale
Poi è tornato sulla Lifeline, definita nuovamente una “nave fuorilegge” e localizzata, secondo il ministro, in “acque maltesi”. “Tutto questo per dirvi che il ministro lo farò insieme a voi, condividendo tutte le informazioni che sarà possibile condividere, e per ribadire che queste navi si possono scordare di raggiungere l’Italia – conclude – Voglio stroncare gli affari di scafisti e mafiosi! Buon sabato Amici, vi voglio bene”.
La NAVE FUORILEGGE #Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati.
Per sicurezza di equipaggio e passeggeri abbiamo chiesto che Malta apra i porti.
Chiaro che poi quella nave dovrà essere sequestrata, ed il suo equipaggio fermato.
Mai più in mare a trafficare.— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 22 giugno 2018