Naufragio al largo della Libia: 3 morti e 100 dispersi
Mentre imperversano le polemiche nel dibattito politico sulle scelte del Consiglio Europeo in tema migranti, ecco verificarsi l’ennesima tragedia del mare: un naufragio al largo della Libia.
L’ ennesima tragedia del mare
L’imbarcazione era partita all’alba dalla città di Garabulli, situata circa 50 chilometri a Est di Tripoli, stando al racconto dei sopravvissuti. Qualche ora dopo la partenza, sul natante c’è stata un’esplosione e il motore ha preso fuoco; la barca ha iniziato a imbarcare acqua e i migranti hanno cercato di aggrapparsi in parte al natante, in parte alle taniche di carburante cadute in acqua.
Secondo la guardia costiera, i migranti sono stati avvistati da alcuni pescatori che hanno lanciato l’allarme. I testimoni hanno detto che a bordo c’erano molte famiglie marocchine e cittadini yemeniti. Tra i dispersi figurano due neonati e tre bambini di età compresa tra 4 e 12 anni, così come tra 10 e 15 donne.
Saddened by the loss of 100 lives today off the coast of Libya in Tajoura – 30 women and 70 men died after swimming for one hour before they were rescued. UNHCR teams supported the 16 survivors upon disembarkation with humanitarian and medical assistance pic.twitter.com/8NvSOObgLd
— UNHCR Libya (@UNHCRLibya) 29 giugno 2018
Il racconto di un superstite
Amri Swileh, un sopravvissuto dello Yemen, ha detto ai giornalisti di essersi inizialmente rifiutato di salire sul barcone quando ha visto che a bordo c’erano oltre 100 persone, perché gli avevano promesso che i passeggeri sarebbero stati solo venti. Uno scafista ha però minacciato di sparargli in testa se non fosse salito sulla barca, lunga soltanto otto metri. Tutti e cinque i compagni di viaggio yemeniti con cui era partito Swileh sono dispersi.
Salvini; “Chiudiamo i porti”
La tragedia della Libia non sembra toccare Matteo Salvini, padrone di casa del Viminale che, intervistato a margine del Festival del Lavoro di Milano si preoccupa di ribadire la linea dura dell’Italia con la chiusura dei porti alle Ong.
Questa nave @openarms_fund si trova in acque Sar della Libia, porto più vicino Malta, Ong e bandiera della Spagna: si scordino di arrivare in un porto italiano.
Stop alla mafia del traffico di esseri umani: meno persone partono, meno persone muoiono.#chiudiamoiporti pic.twitter.com/mFrbEXNTHq— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 30 giugno 2018
La nave Open Arms, di Ong spagnola con bandiera spagnola, si è lanciata poco fa verso un barcone e, prima dell’intervento di una motovedetta Libica in zona, ha in tutta fretta imbarcato una cinquantina di immigrati a bordo. pic.twitter.com/FiPjeVP2NU
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 30 giugno 2018