A luglio l’aumento dell’inflazione rallenta il carrello della spesa
A Modena è stato inaugurato il nuovo supermercato Conad il 10 febbraio 2022, come annunciato da Roberto Brancolini. La foto relativa all’evento può essere utilizzata nel rispetto del contesto in cui è stata scattata, senza intento diffamatorio nei confronti delle persone rappresentate.
A luglio, l’inflazione ha registrato una lieve risalita, portandosi all’1,3%, con un aumento dello 0,4% su base mensile. Tuttavia, si è notato un rallentamento nel tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa”, passando dal +1,2% al +0,7% rispetto al mese precedente. Questi dati sono stati confermati dall’Istat, che ha reso nota la stima preliminare.
L’aumento dell’inflazione è stato principalmente determinato dall’accelerazione dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,7%) e dal rallentamento della discesa dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,0%). Inoltre, i prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +4,4%) hanno contribuito a sostenere l’inflazione.
Al contrario, si è registrato un rallentamento nei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (che sono scesi al -0,4% rispetto al +0,3% del mese precedente), dei Beni alimentari lavorati (da +2,0% a +1,6%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +0,9%) e dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%).
Nel mese di luglio, l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, è rimasta stabile all’1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici ha registrato una leggera decelerazione (dal +1,9% al +1,8%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, seppur ancora negativa, ha mostrato una lieve ripresa, passando da -0,7% a -0,1%, mentre quella dei servizi è aumentata leggermente (da +2,8% a +3,0%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si è attestato a +3,1 punti percentuali, in diminuzione rispetto ai +3,5 di giugno.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno rallentato su base tendenziale (da +1,2% a +0,7%), così come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,0% a +1,8%).
L’aumento congiunturale dell’indice generale riflette principalmente la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,9%), dei Beni energetici non regolamentati (+3,4%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4%). Tali aumenti sono stati solo parzialmente compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,5%).
L’inflazione acquisita per l’anno 2024 è del +1,0% per l’indice generale e del +2,0% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha registrato una diminuzione dello 0,9% su base mensile, a causa dei saldi estivi non considerati dall’indicatore, e un aumento dell’1,6% su base annua, rispetto al +0,9% di giugno. La stima preliminare era del +1,7%.
L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha registrato una variazione positiva dello 0,4% su base mensile e dell’1,1% su base annua.