A marzo il debito pubblico incrementa a 2.894,7 miliardi
Secondo i dati di Bankitalia contenuti nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, a marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 23 miliardi rispetto al mese precedente, raggiungendo un totale di 2.894,7 miliardi. Questo aumento è stato dovuto principalmente al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, che ha superato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro.
L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha contribuito a ridurre il debito complessivo di 0,6 miliardi. Questo ha portato la vita media residua del debito a rimanere stabile a 7,8 anni.
Nel dettaglio, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 22,8 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali solo di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza invece è rimasto sostanzialmente stabile.
Riguardo alla distribuzione del debito detenuto dalla Banca d’Italia, a marzo la quota è diminuita al 23,7% rispetto al mese precedente. Viceversa, la quota detenuta dai non residenti è salita al 28,3%, mentre quella detenuta dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si è posizionata al 13,6%.
In sintesi, il panorama del debito pubblico italiano a marzo riflette una crescita sostanziale, ma con alcune variazioni significative nelle composizioni e nella distribuzione del debito tra i diversi sottosettori e detentori. La sfida rimane quella di trovare un equilibrio tra la necessità di finanziamento delle Amministrazioni pubbliche e la gestione responsabile del debito per garantire la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo.