a Pesaro: Scontrino da 50 centesimi per il ghiaccio nel caffè

a Pesaro: Scontrino da 50 centesimi per il ghiaccio nel caffè

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L’estate degli scontrini folli continua con un nuovo caso a Pesaro, dove un bar aggiunge 50 centesimi per un cubetto di ghiaccio in un caffè. Dopo segnalazioni simili in tutta Italia, il locale difende il sovrapprezzo come un servizio aggiuntivo. Il bar si è fatto notare anche per chiedere due euro extra per dividere un toast a metà e per un piattino per condividere le trofie. La denuncia è stata fatta dal giornale locale Il Resto del Carlino, confermando le pratiche scorrette del locale. La titolare si difende dicendo che il sovrapprezzo include anche il servizio offerto dal locale.

Lo scandalo degli scontrini folli: un nuovo caso a Pesaro

L’estate degli scontrini folli sembra non avere fine, con segnalazioni da tutta Italia riguardanti cari vitelli che sembrano aver colpito molti cassieri nel Paese. A Pesaro emerge un nuovo caso, dove un bar della città marchigiana applica un sovrapprezzo per un semplice cubetto di ghiaccio aggiunto al caffè.

Dopo episodi come il toast diviso in due a due euro in più, il piattino condiviso per le trofie al pesto e gli 845 euro per tigelle e gnocco fritto, ora si scopre che anche il cubetto di ghiaccio viene tariffato a 50 centesimi. Nel locale, chiedere un caffè con ghiaccio comporta un aumento di prezzo fino a 1,50 euro, suscitando l’indignazione dei clienti.

La denuncia è stata pubblicata da Il Resto del Carlino, che ha confermato personalmente la pratica scorretta del bar in questione in piazza del Popolo. Nonostante la difesa della titolare, che sostiene che il sovrapprezzo sia giustificato dal servizio offerto, i clienti continuano ad essere sorpresi e non vedono l’ora di porre fine a questo abuso nei prezzi.

Il caso del cubetto di ghiaccio a 50 centesimi solleva dubbi sulle pratiche commerciali del locale e sulla trasparenza nei prezzi. Resta da vedere come questa situazione verrà affrontata e se ci saranno conseguenze per il bar coinvolto.

Scandaloso sovrapprezzo per un cubetto di ghiaccio: l’estate degli scontrini folli continua

L’estate degli scontrini folli non sembra avere fine. Dopo le segnalazioni provenienti da tutta Italia per un caro vita che sembra aver colpito tantissimi registratoti di cassa del nostro Paese, ecco spuntare un altro caso a Pesaro. Dopo il toast diviso in due alla modica cifra di due euro in più, il piattino in condivisione per le trofie al pesto e gli 845 euro per tigelle e gnocco fritto, ecco spuntare il cubetto di ghiaccio da 50 centesimi. È quanto avviene con regolarità in un bar della città marchigiana dove a chi chiede un caffè con ghiaccio, vede lo scontrino lievitare a 1,50 euro, proprio per l’aggiunta di ghiaccio.

La denuncia proviene da Il Resto del Carlino che, seguendo la soffiata di un lettore, si è recato personalmente nel bar in questione. Il locale, in piazza del Popolo, è molto frequentato e l’inviato sul posto, con stupore, conferma quanto era già stato segnalato in precedenza.

Un caffè con un cubetto di ghiaccio, sullo scontrino costa 1,50 euro. In realtà il caffè viene servito in un piccolo bricco di ceramica, con di fianco un bicchiere con 3 o 4 cubetti di ghiaccio. Non si tratta di una banale tazzina ma, in fin dei conti, si tratta pur sempre di un caffè e del ghiaccio.

Una volta fatto notare il sovrapprezzo, la titolare del locale ammette: «Non vedo cosa ci sia di strano». La donna spiega che i 50 centesimi in più richiesti, rispetto al un normale espresso, derivano non solo dai cubetti di ghiaccio, ma per il servizio offerto. «Noi serviamo il caffè freddo con un piattino, un bicchiere con i cubetti di ghiaccio e un piccolo bricco di caffè a parte. Non è una banale tazzina con l’aggiunta di un cubetto. È un servizio diverso, dove rientrano anche la lavastoviglie, il servizio della ragazza…».

Il bar si fa pagare due euro in più per dividere il toast a metà. Il titolare si difende: «Per andare al tavolo servono due mani». «Un piattino per condividere le trofie? Due euro in più». L’incredibile caso in Liguria, il post di Selvaggia Lucarelli.

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