Accoltellata dal marito, Daniela Manda esprime timori per il futuro: ‘Ho paura per quando uscirà’
Aggressione a Daniela Manda: il racconto di una vittima
Lo scorso 6 gennaio, Daniela Manda è stata vittima di un violento attacco da parte del marito Daniel Manda, fuori da un supermercato Lidl a Seriate. Dopo aver ricevuto ben 14 coltellate, la donna è finalmente pronta a rivelare la sua versione dei fatti agli inquirenti, dopo settimane di cure e convalescenza.
Il racconto di Daniela Manda
Daniela Manda, ascoltata dalla pm Emma Vittorio, ha rivelato di essere ancora spaventata per il futuro, dichiarando: “Non so cosa succederà quando lui uscirà dal carcere.” La donna ha fornito una dettagliata ricostruzione di quanto accaduto quella tragica mattina nel parcheggio del supermercato, sottolineando che il marito non accettava la loro separazione e aveva reagito in modo violento.
Secondo quanto riportato dalla vittima, il motivo scatenante dell’aggressione sarebbe stata la sua decisione di iniziare un nuovo lavoro come magazziniera, oltre alle infondate accuse del marito riguardo a una presunta relazione extraconiugale. Daniela ha raccontato di aver mentito al marito sulla presunta relazione sperando che desistesse, ma purtroppo ciò ha provocato una reazione ancora più violenta.
Antefatti e precedenti della coppia
Non è la prima volta che Daniela Manda è vittima di violenza da parte del marito. Già lo scorso novembre, l’uomo aveva patteggiato una condanna per maltrattamenti nei confronti della moglie, che aveva portato anche all’allontanamento della donna dalla casa famigliare. Tuttavia, nonostante le misure restrittive adottate, Daniel Manda ha continuato a minacciare e pedinare la moglie, culminando nell’aggressione dello scorso gennaio.
Fonti ufficiali hanno confermato che Daniela Manda ha fatto tutto ciò che era in suo potere per proteggere se stessa e i suoi cari, ma purtroppo nulla è stato sufficiente a fermare la furia del marito. Dopo l’aggressione, il colpevole è stato prontamente arrestato e si trova attualmente in carcere a Bergamo, in attesa del processo.
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