Accuse ai danni dell’Algeria: il Sahel accusa di promuovere il terrorismo nella regione

Accuse ai danni dell’Algeria: il Sahel accusa di promuovere il terrorismo nella regione

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Ritorno degli Ambasciatori: Tensioni tra Mali, Niger, Burkina Faso e Algeria

Il clima politico nella regione del Sahel si sta intensificando a seguito di un grave incidente avvenuto il 1° aprile, quando l’esercito algerino ha abbattuto un drone militare maliano. In risposta, Mali, Niger e Burkina Faso hanno deciso di richiamare i propri ambasciatori dall’Algeria. L’agenzia di stampa marocchina Le360 ha riportato che il governo algerino sostiene di aver agito per proteggere il proprio spazio aereo, accusando il drone di averlo violato. Al contrario, le autorità maliane affermano che il velivolo si trovava nel proprio territorio e che l’attacco è stato un atto deliberato di aggressione.

Le Dichiarazioni dei Capo di Stato dell’Aes

In un comunicato congiunto, il “Collegio dei Capo di Stato dell’Alleanza degli Stati del Sahel” (Aes), composto dai tre Paesi coinvolti, ha ufficializzato la decisione di richiamare per consultazioni gli ambasciatori accreditati ad Algeri. I leader della regione hanno descritto l’abbattimento del drone come un’aggressione diretta a tutti gli Stati membri della Confederazione e hanno accusato l’Algeria di “favorire il terrorismo” nella zona. Questa posizione è accentuata dalle tensioni già esistenti, poiché già da tempo le relazioni tra i Paesi del Sahel e l’Algeria sono caratterizzate da una crescente sfiducia.

Il Presidente maliano, Assimi Goita, ha dichiarato: “Non possiamo rimanere in silenzio di fronte all’aggressione subita. È nostra responsabilità proteggere la sovranità del nostro Paese e garantire la sicurezza dei nostri cittadini”. Questa affermazione evidenzia la determinazione di Bamako nel difendere la propria integrità territoriale e sottolinea il sentimento di allerta tra le nazioni alleate.

Il Mali ha anche richiamato l’ambasciatore algerino e ha annunciato il suo ritiro immediato dal Comitato d’État-Major Conjoint (Cemoc), un organismo che spesso funge da punto di incontro per le forze di sicurezza della regione. I leader del Sahel hanno manifestato la loro preoccupazione per l’impatto di questa crisi diplomatica sulle operazioni contro i gruppi terroristici che operano nel Sahel.

Aumento della Criminalità e del Terrorismo nella Regione

Secondo un’inchiesta condotta dalle autorità maliane, l’abbattimento del drone avrebbe colpito un’operazione destinata a neutralizzare un gruppo armato pianificatore di attacchi contro l’Aes, rendendo l’evento ancora più grave. Il portavoce del governo del Mali ha commentato: “Questo atto non solo mette in pericolo la nostra sicurezza, ma pone anche una minaccia diretta alla stabilità dell’intera regione. Non possiamo permettere che attacchi simili accadano impunemente”.

In un’ulteriore escalation della situazione, l’ambasciatore del Niger presso le Nazioni Unite, Abdallah Moussa, ha dichiarato: “Questa aggressione da parte dell’Algeria non deve rimanere senza risposta. La stabilizzazione della regione è fondamentale e gli atteggiamenti provocatori di uno Stato vicino non possono essere tollerati”. Questa dichiarazione sottolinea il giusto allarmismo delle nazioni del Sahel riguardo a un possibile aumento della violenza e dell’instabilità.

In un contesto più ampio, le tensioni tra i Paesi del Sahel e l’Algeria si inseriscono in una crisi diplomatica in corso. Bamako ha già rotto l’Accordo di Algeri a gennaio 2024, accusando l’Algeria di collusione con gruppi terroristici operanti nella regione. Le relazioni tra i Paesi sono divenute sempre più tese, alimentando un crescente senso di sfiducia.

Il governo maliano ha espresso l’intenzione di presentare una denuncia contro l’Algeria a organismi internazionali, un passo che potrebbe amplificare ulteriormente il conflitto. In questo scenario complesso, la comunità internazionale osserva con preoccupazione, temendo un’escalation di violenza che potrebbe influenzare l’intera stabilità del Sahel.

Chiude l’analisi della situazione l’analista geopolitico Mohamed Bouguerra, che avverte: “Le tensioni tra Mali e Algeria sono solo la punta dell’iceberg. È importante che la comunità internazionale faccia pressione affinché si apra un dialogo costruttivo per evitare che la violenza diventi un modus operandi nella regione”.

Sorge quindi la necessità di un monitoraggio attento delle dinamiche in atto, sia per proteggere le popolazioni coinvolte che per ripristinare un clima di cooperazione e stabilità nel Sahel.

Fonti: Le360, ITALPRESS, Nazioni Unite

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