Addio a Leonard Cohen, il poeta che metteva in musica i suoi versi
È morto Leonard Cohen, aveva 82 anni. Cantautore, letterato, intellettuale nei suoi lavori ha esplorato ogni aspetto della vita. Dall’amore fino alla politica, dal sesso alla religione, nelle sue canzoni e nei suoi racconti Cohen ha esplorato ogni aspetto della vita, con una sensibilità letteraria pari se non superiore a quella del premio Nobel Bob Dylan. Una prima parte della vita Cohen l’ha vissuta nel segno degli eccessi, mentre la seconda è stata caratterizzata da una ricerca spirituale che lo ha portato a isolarsi per quasi 15 anni, trascorsi per gran parte in un tempio buddista sul Mount Baldy in California, un’assenza terminata solo con il ritorno sulle scene nel 2008, salutato da un successo che è continuato inarrestabile e ha portato Cohen in giro per il mondo in teatri puntualmente stracolmi di pubblico adorante.
“È con profonda tristezza che diamo notizia della morte del poeta, compositore e artista leggendario Leonard Cohen”, ha scritto il suo agente sulla pagina Facebook ufficiale. “Abbiamo perduto uno dei visionari più profilici e rispettati del mondo della musica”, ha aggiunto indicando che la cerimonia funebre si svolgerà a Los Angeles in una data ancora da stabilire. Soltanto pochi mesi fa – era la prima settimana di agosto – Cohen aveva dovuto dire addio a Marianne Ihlen, la donna incontrata negli anni Sessanta sull’isola greca di Hydra e che gli aveva ispirato canzoni come So long, Marianne e Bird on wire: “Ti ho sempre amata per la tua bellezza e per la tua saggezza – furono le sue parole – ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica, amore infinito. Ci vediamo lungo la strada”.