Addio a John Young, uno degli uomini che camminò sulla luna

Addio a John Young, uno degli uomini che camminò sulla luna

Con immenso dolore la Nasa ha annunciato la morte di John Watts Young, leggendario comandante della prima missione Shuttle nello spazio scomparso all’età di 87 anni. Volò sei volte nello spazio e fu anche il nono uomo a mettere piede sulla Luna. Young fu inoltre l’unico americano a imbarcarsi con i moduli spaziali Gemini, Apollo e Space Shuttle. Dopo 42 anni di servizio presso la Nasa, si ritirò definitivamente dal lavoro nel dicembre del 2004.

L’annuncio

L’agenzia spaziale americana ha precisato che Young, 87 anni, è deceduto venerdì notte nella sua casa di Houston per complicazioni di una polmonite. “Oggi la Nasa e il mondo hanno perso un pioniere. La carriera dell’astronauta John Young attraversa tre generazioni di esplorazioni spaziali”, si legge in una dichiarazione dell’amministratore Nasa Robert Lightfoot. E ancora: “John era uno di quel gruppo di pionieri il cui coraggio e impegno hanno innescato le prime conquiste spaziali della nostra nazione”.

 La biografia

Young nasce a San Francisco il 24 settembre 1930. Dopo la laurea in ingegneria si arruola nell’US Navy. Il 1962 fu un anno speciale per John: riuscì a battere diversi record di velocità in volo a bordo di caccia della Navy, in picchiata e in veloce ascesa. E poi, in settembre, la nomina come astronauta. Nel suo gruppo, nomi destinati alla storia: oltre a lui, c’erano Neil Armstrong, James Lovell, Frank Borman e altri astronauti leggendari.  Nel 1965, il 23 marzo, parte per la sua prima missione, la Gemini 3. Poi, il 18 maggio 1969, il lancio dell’Apollo 10. Young, è il pilota del modulo di comando: resta in orbita lunare mentre Stafford e Cernan fanno una trasvolata lunare per preparare il primo allunaggio, della successiva impresa Apollo 11. Altro successo totale. Il 16 aprile 1972 Young parte per la Luna per una seconda volta. Ma questa volta vi scende con il LEM e vi mette piede: “Alla partenza da Cape Kennedy “ – ci ha confidato Charles Duke, che scese con lui sulla Luna – “io avevo 130 battiti al minuto. Jonh, 75-80… incredibile. La sua tranquillità in quei momenti ci diede sicurezza”. Dal 1975, Young diventa il Capo dell’Ufficio Astronauti NASA, a Houston. In seguito, Young diventerà direttore del Centro Spaziale di Houston, ancora oggi la “casa madre” degli astronauti NASA e anche degli astronauti della nazioni che collaborano al programma della Stazione Spaziale. Nel 2004 diede definitivamente le dimissioni dall’ente spaziale. Resterà per sempre uno degli astronauti più rappresentativi della corsa americana alla Luna, e per il programma Space Shuttle.

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