Adolescente violentata a Frosinone: il padre si toglie la vita

Adolescente violentata a Frosinone: il padre si toglie la vita

Adolescente violentata a Frosinone. Una quattordicenne ha raccontato di aver subito una violenza sessuale dal padre in un tema a scuola. Il presunto caso di violenza sessuale è emerso qualche settimana dopo l’inizio dell’anno scolastico.

Le indagini sono subito scattate e al padre della ragazzina, un dipendente pubblico di una cinquantina di anni, è stata notificata un’ordinanza cautelare: è stato allontanato dalla casa dove viveva con la sua famiglia in un centro del Cassinate e gli è stato imposto di non avvicinarsi alla moglie e alle figlie. L’uomo è un agente della polizia penitenziaria 53enne, con problemi di gioco d’azzardo e per questo già sospeso dal servizio. Per l’indagato anche il braccialetto elettronico.

Adolescente violentata a Frosinone: il padre non regge e si toglie la vita

Non ha retto alle accuse e si è ucciso l’uomo accusato di aver abusato sessualmente per mesi della figlia di 14 anni, si è impiccato all’interno di una vecchia chiesa nel centro storico di Roccasecca.

L’uomo dopo l’allontanamento da casa disposto dal gip di Cassino risiedeva a casa di una parente dove era controllato anche mediante braccialetto elettronico. Una misura che era stata disposta nell’attesa di raccogliere, con un incidente probatorio, la testimonianza della minorenne, residente in un piccolo centro della Ciociaria.

L’uomo, qualche giorno fa era comparso dinanzi alla Gip per l’udienza di garanzia, ma, in attesa che le indagini si concludano, si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Adolescente violentata a Frosinone: il tema chiedeva di raccontare quello che non riesci a dire alla madre

La brutta avventura della ragazzina ha avuto inizio la scorsa estate, mentre era sola a casa con il padre. La ragazzina l’avrebbe mantenuta per sé fino a quando l’insegnante di italiano di una scuola superiore di Cassino non ha assegnato un tema: “Racconta quello che, a parole, non riesci a dire a tua madre”.

Nel tema della ragazza non parole esplicite, ma una serie di frasi che hanno fatto emergere il suo malessere interiore. La docente, dopo aver letto e riletto il tema, ha informato la dirigenza della scuola e poi è stato segnalato il tutto alla polizia.

Con discrezione sono partite le indagini, sono stati ascoltati i familiari della ragazzina e acquisti altri elementi. La madre, assistita dall’avvocato Emanuele Carbone, non si era mai accorta di nulla perché, come detto, le presunte violenze si sarebbero verificate quando la ragazzina era sola a casa con il genitore.

Nella sua composizione la ragazzina rivela che gli abusi si sono verificati sei-sette volte (anche se la polizia avrebbe trovato riscontri solo su due), mentre la madre, convocata dal preside dell’istituto tecnico che la 14enne frequenta, avrebbe riferito di aver avvertito la ragazza di non rimanere da sola con il padre fin dall’estate scorsa e che anche la figlia maggiore avrebbe subito in passato le medesime attenzioni.  Il giudice ritiene non esistano «circostanze per dubitare dell’attendibilità delle agghiaccianti confidenze rese dalla minore», peraltro la prediletta del padre.

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