Attacco a Save the Children in Afghanistan: un morto e 14 feriti

Attacco a Save the Children in Afghanistan: un morto e 14 feriti

Attacco a Save the Children in Afghanistan. Un commando di kamikaze ha lanciato un attacco contro la sede dell’organizzazione non governativa Save the children, a Jalalabad, capitale della provincia orientale di Nangarhar, in Afghanistan. Secondo una fonte locale del governo, il bilancio sarebbe di un morto e 14 feriti.

Attacco a Save the Children in Afghanistan, la dinamica dell’attacco

L’attacco è cominciato alle 09:10 ora locale (all’alba italiana), quando un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso dell’edificio che ospita l’organizzazione, permettendo al commando di penetrare all’interno. Tre di loro sono stati uccisi dalle forze speciali, mentre altri due si sono asserragliati all’interno della struttura. L’attacco è durato circa tre ore. In seguito, dalla sede si è alzata una densa colonna di fumo, che lascia presagire un incendio in corso. Un gran numero di forze speciali è giunto sul posto. I feriti sono stati portati in ospedale. Molte vetture sono andate in fiamme dinnanzi all’ufficio.

Attacco a Save the Children in Afghanistan, le reazioni all’attacco

La portavoce di Save The Children in Afghanistan, Mariam Attaie, ha detto che  l’organizzazione non può dare informazioni precise al momento. In un breve tweet, l’Ong aggiunge che “la nostra principale preoccupazione riguarda l’incolumità e la sicurezza del nostro staff”. “Stiamo aspettando altre informazioni dal nostro team – si dice infine – e quindi non possiamo allo stato delle cose fare altri commenti”. Un testimone ricoverato in ospedale, Mohamed Amin, ha raccontato: “C’è stata un’enorme esplosione, sembrava un’autobomba. Ci siamo riparati. Abbiamo visto un uomo armato con un lanciarazzi che sparava contro la porta principale per entrare nel recinto”.

Attacco a Save the Children in Afghanistan, la smentita dei Talebani

I gruppi terroristici e le organizzazioni criminali scelgono di consueto tra i loro obiettivi le organizzazioni non governative in Afghanistan, dove la situazione della sicurezza si è notevolmente deteriorata negli ultimi due anni. I talebani afghani, però, hanno dichiarato di non avere alcuna responsabilità nell’attacco armato. Al riguardo il portavoce, Zabihullah Mujahid, ha dichiarato via Twitter: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico”. Questa smentita, che esclude quindi anche la Rete Haqqani collegata con i talebani, lasca pensare ad una azione dell’Isis.

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