Alemanno: una possibile uscita dall’Europa con Trump presidente
Il Movimento Indipendenza sta lanciando una campagna per uscire dall’Unione Europea, sostenendo che sia diventata una reale opportunità. Si richiede un confronto con l’UE per superare la burocrazia sovranazionale. Vanno respinte le normative sulla transizione green, la direttiva Bolkestein e le norme sanitarie e educative. Si deve revocare la partecipazione italiana al conflitto in Ucraina e collaborare con gli Stati Uniti e i paesi Brics per raggiungere la pace. Il movimento auspica una mobilitazione nazionale e invita le forze sovraniste a unirsi. Il 30 novembre si terrà una manifestazione a Roma per coinvolgere la cittadinanza in questa battaglia.
Il Movimento Indipendenza: “Yes we can” per uscire dall’Unione Europea
La campagna del Movimento Indipendenza per l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea si basa sull’utilizzo del vecchio slogan di Barack Obama, “Yes we can”. Secondo Gianni Alemanno, segretario del movimento, l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti e la formazione dei Brics hanno reso questa prospettiva non più impossibile, ma un’opportunità concreta. L’Italia rischia di essere trascinata in una crisi economica, politica e finanziaria a causa dell’austerità imposta dalla Germania, ostacoli al rimpatrio dei migranti, la guerra in Ucraina e i dazi imposti da Usa e Cina contro l’Ue.
Il Movimento Indipendenza chiede al presidente del Consiglio e al Parlamento di avviare una vertenza con l’Unione Europea, simile al rebate di Margaret Thatcher del 1984. Questa vertenza dovrebbe considerare la condizione dell’Italia come contributore netto alla UE e il rispetto delle norme costituzionali italiane rispetto ai Trattati europei. Si propone di escludere dal Patto di stabilità europeo le spese necessarie per garantire i diritti sociali previsti dalla Costituzione italiana.
Il movimento rifiuta i regolamenti europei sulla transizione green, la direttiva Bolkestein, le norme sanitarie riguardanti le campagne vaccinali e l’educazione sulle teorie gender. Chiede anche la revoca delle sanzioni e delle forniture di armi che coinvolgono l’Italia nel conflitto in Ucraina, sottolineando la necessità di collaborare con gli Stati Brics e la nuova amministrazione Trump per ottenere un cessate il fuoco rapido.
Il Movimento Indipendenza propone un chiarimento radicale con l’Unione Europea che porti al superamento della burocrazia sovranazionale o, in alternativa, all’uscita unilaterale dell’Italia. Invita tutte le forze politiche sovraniste italiane a unirsi a questa causa e ha organizzato una manifestazione il 30 novembre all’Università Gregoriana di Roma per coinvolgere la cittadinanza in questa battaglia.
Il Movimento Indipendenza lancia la campagna “Yes we can” per l’uscita dall’Unione Europea
Il segretario del Movimento Indipendenza, Gianni Alemanno, ha annunciato l’avvio di una campagna denominata “Yes we can”, ispirata al vecchio slogan di Barack Obama, per promuovere l’uscita dell’Italia dall’Unione Europea. Secondo Alemanno, l’elezione di Donald Trump e la nascita dei Brics hanno reso questa possibilità concreta, considerando la situazione di austerità imposta dalla Germania e altri ostacoli che rischiano di trascinare l’Italia in una crisi economica e finanziaria.
La campagna si propone di aprire una vertenza con le istituzioni europee, partendo dalla condizione di Paese contributore netto e dalla preminenza delle norme costituzionali italiane rispetto ai Trattati europei. Alemanno chiede la revisione di regolamenti legati alla transizione green, la direttiva Bolkestein, norme sanitarie sulla vaccinazione e educative sulle teorie gender, oltre al rigetto delle sanzioni e delle forniture di armi in conflitti come quello in Ucraina.
Il Movimento Indipendenza auspica un chiarimento radicale con l’Unione Europea, che potrebbe portare al superamento della burocrazia sovranazionale o all’uscita unilaterale dall’Italia. Alemanno invita tutte le forze politiche sovraniste italiane a unirsi alla causa, culminando in una manifestazione il 30 novembre all’Università Gregoriana di Roma per coinvolgere la cittadinanza nella battaglia per l’uscita dall’UE.
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