Aleppo, morto in un raid il clown dei bambini

Continuano i bombardamenti in Siria. Decine di morti tra i civili nella guerra tra lo stato e i ribelli. Tra le vittime anche un clown di 24 anni. Si trovava ad Aleppo per dispensare sorrisi tra i più giovani, in un clima tutt’altro che sereno. Si chiamava Anas al-Basha, morto mercoledì in uno dei tanti raid dei lealisti per riprendere in mano il territorio sotto il controllo degli insorti.

L’operatore sociale aveva deciso di restare nella parte est assediata della città. I suoi genitori avevano lasciato la zona del conflitto, trasferendosi in campagna, ma lui è rimasto nel territorio del conflitto con sua moglie. Si era sposato da solo due mesi. Lavorava per “Spazio per la speranza”, una delle tante organizzazioni umanitarie che si occupano dei civili in Siria. L’associazione gestisce dodici scuole e quattro centri di sostegno che si occupano di circa 360 bambini rimasti orfani nel contesto della guerra.

È stata il capo dell’associazione, Samar Hijazi, a rendere nota la morte del clown nel quartiere di Mashhad. I bombardamenti erano stati effettuati dalle forze dello stato, o dai russi, contro i jihadisti. Hijazi ricorda Anas: “Spesso improvvisava scenette travestito da clown per rompere il ghiaccio tra i bambini. Tutti noi che ci occupiamo di bambini siamo esausti e dobbiamo trovare la forza per fornire sostegno psicologico e continuare nel nostro lavoro”. “Spazio per la speranza”, per il momento, ha deciso di sospendere la propria attività.

Sono duecentomila i civili intrappolati oltre il confine degli insorti. Trentamila si sono salvati, fuggendo nei quartieri occidentali. L’Organizzazione della nazioni unite lancia l’allarme: quattrocento feriti gravi hanno bisogno di essere evacuati al più presto per essere curati.