Allerta Valanghe: Rischi Elevati Sulle Alpi Dopo le Recenti Nevicature

Allerta Valanghe sulle Alpi: Grado di Pericolo Elevato
ROMA (ITALPRESS) – La situazione sulle Alpi è attualmente critica a causa del rischio valanghe. Il grado di pericolo elevato, contrassegnato con un livello di 4, è presente al di sopra dei 1100 metri sulle Alpi Giulie. Negli altri settori montani, la valutazione scende a un marcato 3, ma risulta preoccupante soprattutto sopra i 1500-2000 metri.
Le recenti nevicate intensificate hanno causato accumuli significativi di neve fresca, con zone di scarsa coesione create dalle forti raffiche di vento. Queste condizioni rendono possibile la formazione di valanghe, anche di grandi dimensioni, costituite da neve fresca poco compatta e lastroni superficiali. Il Centro Nazionale Meteomont dei Carabinieri ha lanciato un’allerta per sensibilizzare procedere con cautela in queste aree montane.
Le Cause del Rischio Valanghe e l’Intervento delle Autorità
Il grado di pericolo scende a moderato 2 al di sotto di tali quote, ma le principali criticità si concentrano alle altitudini superiori, dove il rialzo termico contribuisce alla trasformazione del manto nevoso. Questo fenomeno comporta la formazione di strati deboli, facilmente suscettibili a sovraccarichi minimi, come il passaggio di un singolo sciatore.
“Gli amanti della montagna devono rimanere vigili e rispettare le indicazioni fornite dai professionisti”, ha dichiarato Marco Dall’Aglio, esperto di nivologia e presidente dell’Associazione Italiana Esperti di Valanghe. “La sicurezza deve essere la priorità, e la corretta interpretazione delle allerte valanghe è essenziale per prevenire incidenti.”
Sulla dorsale appenninica, la situazione presenta un manto nevoso discontinuo presente solo ad altitudini elevate. Rilievi come quelli dell’Appennino tosco-emiliano, insieme ad altre aree delle Marche, Lazio, Abruzzo e Molise, mostrano un grado di pericolo che varia da debole 1, dovuto alla presenza di neve bagnata, a marcato 3 oltre i 1600 metri, dove il rischio di lastroni da vento è più elevato.
Queste aree sono anch’esse esposte a valanghe, sia di grandi dimensioni che causate da slittamento e neve bagnata. Il personale del Servizio Meteomont ha già riscontrato numerosi incidenti, oltre dieci, con esiti anche mortali, negli ultimi giorni, a partire dal 13 marzo.
Monitoraggio e Ricerca dopo gli Incidenti
Il Servizio Meteomont dei Carabinieri, un’unità altamente specializzata dedicata alla raccolta di dati nivologici, è intervenuto tempestivamente per analizzare le cause degli incidenti avvenuti. Queste informazioni sono vitali non solo per comprendere le dinamiche valanghive, ma anche per l’indagine di polizia giudiziaria che mira a determinare eventuali responsabilità legate agli incidenti.
“La nostra missione è quella di garantire la massima sicurezza per coloro che si avventurano in montagna,” ha dichiarato il colonnello Fabrizio De Paolis, responsabile del Servizio Meteomont. “L’analisi e il monitoraggio del manto nevoso, unitamente ai test di stabilità, ci permettono di fornire informazioni cruciali sia al pubblico che alle autorità competenti.”
La professionalità degli esperti del Servizio Meteomont è essenziale non solo per la previsione quotidiana del grado di pericolo valanghe, riportata nel Bollettino, ma anche per le attività post-incidente. Attraverso metodi di osservazione accurata e conoscenza approfondita del territorio, questi professionisti riescono a mappare il rischio e contribuire al miglioramento della sicurezza in montagna.
Per ulteriori informazioni sulle condizioni nevose e sulle allerte valanghe, è raccomandato visitare il sito ufficiale del Servizio Meteomont.
-Foto Ipa/Agency- (ITALPRESS).
Fonti: Centro Nazionale Meteomont, Associazione Italiana Esperti di Valanghe, comunicati ufficiali delle forze dell’ordine.
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