Almaviva, Calenda e Poletti presentano il piano di sostegno

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È stato presentato stamattina presso il ministero del Lavoro di Via Veneto,  il piano di sostegno per le 1.666 persone rimaste senza lavoro in seguito alla chiusura della sede ‘Almaviva’ di Roma. Ad illustrare il progetto hannao partecipato: i ministri Giuliano Poletti e Carlo Calenda, e i presidenti della nuova agenzia nazionale Anpal, Maurizio Del Conte, e della regione Lazio, Nicola Zingaretti.

“Le istituzioni hanno fatto tutto quello necessario per evitare questo epilogo”, ha dichiarato il ministro del lavoro.  Per gli oltre 1.600 lavoratori che hanno perso il lavoro nel call center partiranno ora i corsi di formazione e le misure di accompagnamento all’occupazione dell’Anpal: una volta concluso il percorso una parte di loro potrebbe trovare un posto nell’altro ramo dell’azienda che non e’ in crisi.

“Siamo qui oggi a presentare un’iniziativa che abbiamo assunto cercando di coordinare tutte le istituzioni che hanno partecipato ovvero il Ministero Lavoro, il Ministero dello Sviluppo Economico la Regione Lazio – ha aggiunto Poletti – con l’obiettivo di ricollocare i lavoratori coinvolti dalla vertenza Alamaviva nello spirito che anima la nostra logica di azione che e’ quella delle politiche attive che possano aprire la strada a sbocchi occupazionali”. Ovviamente, ha proseguito Poletti, “sarà una scelta libera di ogni lavoratore aderire o meno a questa possibilità, che analizzerà se e’ in linea o meno con le sue esigenze”. Tuttavia, “nel frattempo funzionano gli ammortizzatori”, ha assicurato il ministro sottolineando che “la situazione dei call center e’ particolarmente difficile e quindi dobbiamo trovare strade che trovino soluzioni concrete e l’iniziativa si pone proprio questo obiettivo”, ha concluso.

“Ho incontrato Tripi (presidente di Almaviva) oggi alle 7,30 – ha riferito Calenda – e gli ho detto che ritengo estremamente auspicabile, più che doveroso e necessario, che, se dopo i corsi di formazione i lavoratori avranno le competenze necessarie alla società che si occupa di informatica, ci sia per loro una corsia preferenziale”, una “attenzione particolare”. La società ha aggiunto Calenda “ha mostrato un’apertura”. Il ministro ha assicurato che Almaviva non avrebbe comunque “alcun bonus” per le assunzioni.

Conferenza stampa di presentazione del piano Almaviva
Conferenza stampa di presentazione del piano Almaviva

I licenziamenti, comunque coinvolgono una platea molto variegata, molti quarantenni e cinquantenni e un centinaio di over 60. Sono prevalentemente donne, con titoli di studio medio-alti (questo potrebbe dare qualche possibilità in più di trovare impiego in qualche altra azienda segnalata dal piano). L’assegno di ricollocazione potrà essere chiesto quattro mesi dopo dalla data di decorrenza della prestazione di Naspi, e chi aderirà al nuovo piano di politica attiva sceglierà di spendere il “buono” per percorsi di “adeguamento delle competenze”; per sviluppare (o potenziare) “conoscenze manageriali e gestionali”; ma, anche, per “riqualificare” il proprio curriculum in vista di possibili ingressi in altre realtà produttive.

Quanto alle cifre, si parla di una quota fino a 15 mila euro per il ‘riaccompagnamento’ al servizio di ciascun lavoratore licenziato. le somme più alte andranno alle persone più anziane di età e con un livello di istruzione più basso, che possibilmente avranno ormai meno chance nel mondo del lavoro. Si tratta  di 5mila per l’assegno di ricollocazione, 2mila per il bonus formazione e 8mila per il bonus occupazionale: tutte voci che insieme arrivano a 24,9 milioni. A queste somme si possono aggiungere fino a 18mila euro per il lavoro autonomo, di cui 15mila per finanziare l’inizio attività e 3mila per il percorso di accompagnamento all’autoimprenditorialità. Infine, a disposizione vi sono anche 10mila euro per accompagnare gli over 60 a lavori di pubblica utilità.

Dal 6 al 24 marzo – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – i lavoratori saranno convocati a gruppi per l’attività di orientamento; dal 13 marzo al 16 aprile si terranno le singole chiamate. “L’unico obiettivo e’ non lasciare sole le persone di fronte a una situazione di grande disagio, dopo la perdita del posto di lavoro. Le misure sono una sfida, una scommessa per la rivoluzione che vogliamo mettere in campo perché nessuno si senta solo, in condizioni di disagio”, ha proseguito Zingaretti.

A margine della presentazione, Calenda si è espresso anche sulla questione Poste: “Sono assolutamente favorevole alla privatizzazione di Poste, ma non tutte, perché il controllo deve rimanere nelle mani del governo. Secondo me, le privatizzazioni in un Paese ad alto debito sono importanti per ridurre il debito, se no non si capisce come riduciamo il debito e facciamo investimenti”. Nessuna dichiarazione, invece, su Alitalia, altra azienda che sta varando numerosi licenziamenti e di cui, in queste ore, è in corso il cda a Milano.

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