Appalti truccati, arrestati tre funzionari del comune di Milano
Tre arresti al Comune di Milano nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati. Due dirigenti e un funzionario sono stati fermati questa mattina.
L’accusa è di presunta corruzione per pilotare “l’aggiudicazione di alcune gare di appalto”. Gare bandite dall’amministrazione comunale “a favore del Consorzio Milanese Scarl e delle imprese sue associate”.
Le indagini
Sono stati accertati anche due casi di presunta concussione. Dall’inchiesta, emerge “un contesto di numerose ed endemiche corruttele che governano e verosimilmente continuano a governare l’assegnazione degli appalti all’interno del Comune”.
Il gip descrive “un sistema nel quale ogni dipendente pubblico, titolare di un ruolo che attribuisce un potere, strumentalizza la funzione pubblica ad interessi personali”.
Il bando per gli interventi, secondo il tribunale, è stato “oggetto di una vera e propria pianificazione a tavolino tra imprenditori interessati e dirigenti comunali”.
Il giudice scrive che tale “pianificazione” emerge dalle intercettazioni agli atti dell’indagine condotta dalla Finanza. Lo sviluppo degli accertamenti ha consentito di parlare di “spartizione“, che sarebbe avvenuta tra il 2011 e il 2013, dell’intero bando di gara diviso in cinque lotti ma costituito sulla base di “un modello fatto da due persone” come avevano detto due collaboratori di Lomutolo intercettati.
Secondo il gip, il funzionario del Comune in qualità di “direttore dei lavori” dell’appalto ha fatto “leva sul proprio ruolo”.
Ma non solo, anche sul “correlato potere di verifica e valutazione dell’avanzamento dei lavori”. Il tutto per ottenere i soldi e l’orologio da Volpi, incaricato alla “direzione tecnica” dell’appalto aggiudicato nell’aprile del 2013.