Arabia Saudita riapertura cinema, dopo 35 anni torna il grande schermo

Arabia Saudita riapertura cinema, dopo 35 anni torna il grande schermo

Arabia Saudita riapertura cinema, dopo 35 anni è previsto il ritorno del grande schermo nel 2018.

I cinema nel paese arabo hanno smesso di essere attivi nel 1982, in seguito a spinte conservatrici attuate dalle autorità religiose.

Arabia Saudita riapertura cinema: il progetto “Vision 2030”

La decisione, alla guida del quale c’è Mohammed bin Salman, il principe della corona, fa parte del progetto “Vision 2030” che mira all’apertura del paese nei confronti degli investimenti stranieri.

L’ennesimo passo in avanti nel processo di apertura di Riad. A settembre era stata concessa la possibilità di guidare alle donne insieme a quella di assistere agli eventi sportivi.

Il ministro della Cultura e dell’Informazione, Awwad vin Saleh al Awwad, ha affermato che :” In qualità di regolatore del settore, la Commissione generale per i mezzi audiovisivi ha avviato il processo di concessione delle licenze ai cinema.

Questo segna uno spartiacque nello sviluppo dell’economia culturale del regno” e ancora “Awwad “l’apertura dei cinema fungerà da catalizzatore per la crescita economica e la diversificazione”, osservando che “lo sviluppo del settore culturale aprirà nuove opportunità di impiego e formazione, oltre ad arricchire le opzioni di intrattenimento del regno.

I primi cinema dovrebbero aprire a marzo 2018 ed entro il 2030 si prevede che saranno in funzione circa duemila sale in tutto il Paese, oltre a 300 teatri”.

L’industria cinematografica, secondo le autorità, servirà ad ottenere un forte incremento economico, allargare il mercato dei media e ad accrescere il Pil con oltre 23,9 miliardi di dollari.

Arabia Saudita riapertura cinema: nuovi posti di lavoro

I cinema garantiranno 30 mila posti di lavoro permanenti e 130 mila temporanei.

Già dallo scorso aprile il presidente della General Entertainment Authority saudita, Ahmed al-Khatib,naveva dato un’anticipazione alla Reuters.

L’obiettivo è quello di raggiungere un’offerta culturale simile il più possibile a grandi metropoli come Londra o New York.

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