Aracu “Fisr giovane centenaria, aumentati i tesserati”
ROMA – “Il nostro slogan è ‘giovani centenarì, uno sport più giovane di questo non esiste.
Lo si è visto a Tokyo: le medaglie più giovani delle Olimpiadi sono andate a un tredicenne (il giapponese Momiji Nishiya, ndr)…”.
La Federazione Italiana Sport Rotellistici festeggia il centenario con appuntamenti istituzionali, come l’incontro con la presidente del Senato Elisabetta Casellati, ed uno sguardo rivolto sempre al futuro.
Un modus vivendi proprio del numero uno della Fisr, Sabatino Aracu, che con lo skatebording ha provato l’ebbrezza della prima volta ai Giochi Estivi.
“Come prima esperienza è stata bellissima, una nostra ragazza in una notte ha avuto 5 milioni di like – rivela all’Italpress il dirigente abruzzese – Nessuno ha avuto il nostro successo, abbiamo battuto tutte le discipline tradizionali non perchè siamo più bravi, ma perchè il nostro è proprio lo sport dei giovani”.
In questo 2022, gli azzurri della Fisr saranno impegnati in Argentina, dal 1° ottobre al 1° novembre, nei World Skate Games, posticipati di un anno per via della pandemia: “Abbiamo il piacere di essere la federazione che in 20 anni ha portato 545 medaglie d’oro mondiali.
Non credo altri ci possano eguagliare, a Buenos Aires e San Juan speriamo di riportare un giusto serbatoio di medaglie e soprattutto di continuare a crescere con tanti giovani e, perchè no, anche con gli adulti.
Il pattinaggio, in fondo, è fitness, e oggi si sta capendo”.
La pandemia di Covid-19 sembra finalmente alle spalle: “Per fortuna non ci ha toccato più di tanto.
E’ vero, i palazzetti dello sport, soprattutto per l’hockey, hanno dato grandi problemi e abbiamo cercato di riprenderci il prima possibile, ma in due anni di pandemia abbiamo aumentato del 30 per cento i nostri tesserati.
Il nostro è uno sport ‘urban’, che si fa all’aria aperta, sui lungomare, sui marciapiedi, nelle piazze e nei giardini.
Il pattino è l’evoluzione della scarpa, lo skatebording è un boom eccezionale e anche il monopattino è nostro: questo ci ha permesso di stare all’aria aperta e di aumentare i tesserati”.
Nel periodo del Covid, la Fisr è stata vicina alle sue società: “Come altre federazioni, abbiamo eliminato le tasse di iscrizione e tutti i pesi possibili: quello che possiamo fare ora è incentivare nel post Covid, dicendo che sono le scuole di pattinaggio e skate il vero serbatoio.
Abbiamo l’opportunità di farle in un contesto nuovo, dove la gente vuole stare all’aria aperta, e questo potrebbe portare dei benefici nell’ingresso dei giovani: i campioni costano alle società e non portano entrate”.
Capitolo guerra in Ucraina.
Anche gli sport rotellistici sono stati costretti a seguire le raccomandazioni del Cio ed escludere, dunque, atleti russi e bielorussi: “Come Fisr siamo stati protagonisti, la nostra Lollobrigida ospita degli ucraini a casa, li fa pattinare su rotelle a Ladispoli.
Siamo stati aperti e solidali, ma abbiamo anche sofferto come federazione internazionale perchè gli atleti sono atleti.
La politica non dovrebbe entrarci, capisco la solidarietà verso gli ucraini, ma noi ed altri paesi li stiamo aiutando affinchè possano partecipare ai campionati del mondo.
Forse c’è da rivedere qualcosa”.
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