Catalogna, arrestati due leader indipendentisti: proteste e tensioni
La Spagna decide per l’arresto dei due più importanti leader indipendentisti, Jordi Sánchez e Jordi Cuixart, accusati di sedizione dall’Audiencia Nacional di Madrid. In tutte le città a mezzogiorno ci sono state concentrazioni davanti ai municipi e ai luoghi di lavoro. A Barcellona migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione di Piazza Sant Jaume davanti alla sede del Govern cantando “Libertat!” e Els Segadors.
Il tweet di Puigdemont
“La Spagna incarcera i leader della società civile della Catalogna per avere organizzato manifestazioni pacifiche. Purtroppo ci sono di nuovo prigionieri politici”. Così il presidente catalano Carles Puigdemont ha reagito su Twitter all’arresto dei due leader indipendentisti.
Ad ordinare l’arresto preventivo dei due leader indipendentisti è stata la giudice Carmen Lamela. I presidenti delle due grandi organizzazioni indipendentiste della società civile catalana, sono accusati di “sedizione” in relazione alle manifestazioni di Barcellona il 20 e il 21 settembre.
La giudice del tribunale spagnolo Audiencia Nacional ha invece deciso di lasciare in libertà il capo dei Mossos d’Esquadra, Josep Lluis Trapero, che dovrà però presentarsi ogni 15 giorni per l’obbligo di firma e consegnare il passaporto, con divieto di uscire dalla Spagna. Lo riferiscono fonti giudiziarie. La procura aveva chiesto l’arresto. La decisione è giunta dopo le dichiarazioni di Trapero in tribunale, durate circa due ore, in quanto indagato per sedizione.
Proteste in tutta la Catalogna
Alle 19 sono state convocate altre manifestazioni nei quattro capoluoghi di provincia della regione: Barcellona, Gerona, Lerida e Tarragona. Tutte davanti alle delegazioni locali del governo spagnolo.
L’arresto dei due “Jordis” – li chiamano così – ha già infiammato gli animi e da ieri notte gli hasthag virali sui social sono diventati #libertatJordis e #HelpCatalonia. Sànchez e Cuixart sono i presidenti dell’Anc e di Òmnium cultural, le due organizzazioni di base del secessionismo con migliaia di militanti in tutta la regione.
Sulla base di una inchiesta della Guardia civile sono accusati di “aver organizzato”, e di aver poi anche “fomentato la folla”, la manifestazione di fronte alla sede del ministero dell’economia regionale mentre gli agenti la stavano perquisendo lo scorso 20 settembre. Il risultato fu che migliaia di persone assediarono l’edificio per tutta la notte impendendo agli agenti della Guardia civile e della polizia nazionale di uscire. L’assedio si sbloccò soltanto il giorno dopo con l’intervento dei Mossos.