Arrestati sei persone, tra cui due frati, per coprire abusi sessuali commessi durante una rapina

Arrestati sei persone, tra cui due frati, per coprire abusi sessuali commessi durante una rapina

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A Napoli, sei indagati, tra cui due preti, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Napoli Nord. Le accuse contestate sono rapina aggravata in concorso e violenza sessuale. Le indagini condotte dai carabinieri sono partite a seguito di una denuncia presentata da due uomini residenti ad Afragola, vittime di una rapina commessa da due soggetti con il volto coperto e armati di mazze e coltello. Dopo essere entrati nella loro abitazione e aver rubato un cellulare, i rapinatori avevano tentato invano di prendere anche un altro telefono prima di fuggire.

Gli investigatori hanno identificato rapidamente i responsabili materiali della rapina, risalendo ai mandanti e al movente dell’azione. Le vittime hanno fatto riferimento a presunti abusi e violenze subite in passato da parte di alcuni frati del territorio campano. Le immagini dei sistemi di video sorveglianza hanno permesso alle vittime di riconoscere i rapinatori, confermando le loro dichiarazioni.

Le rapine sarebbero state commesse per sottrarre ai due uomini i telefoni contenenti immagini compromettenti che avrebbero potuto compromettere alcuni frati dei monasteri in cui avevano lavorato le vittime. Alcune intercettazioni hanno rivelato che il parroco di Afragola avrebbe dato il mandato per la rapina, coinvolgendo altri soggetti nell’organizzazione dell’azione e individuando gli esecutori materiali, attualmente indagati e in arresto.

Durante le indagini è stata acquisita una lettera redatta dagli avvocati delle vittime e indirizzata ai frati superiori. In essa si chiedeva il pagamento delle somme relative alle prestazioni lavorative nei monasteri e si accennava ai presunti abusi sessuali subiti in cambio di assistenza sociale e lavorativa. Una serie di interrogatori e indagini hanno confermato il coinvolgimento di un frate nel mandare a compiere la rapina, mosso dal timore delle conseguenze di una denuncia delle vittime supportata da prove materiali.

Le vicende sono legate ad abusi e violenze sessuali consumati all’interno di alcuni monasteri, inclusa la Basilica di Sant’Antonio di Afragola. Le indagini hanno rivelato un quadro complesso di sfruttamento e violenze, mettendo in luce la complessa rete di implicati in queste azioni criminali. I carabinieri continuano a lavorare per far luce su queste vicende e portare avanti la giustizia.

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